Si portano il pranzo da casa, ma lo stabilimento balneare lo vieta: «Divieto assurdo»
A segnalare il caso, in Campania, è il deputato Francesco Emilio Borrelli: «Ci arrivano diverse segnalazioni su divieti eccessivi che stanno diventando prassi in alcuni lidi balneari»
Aveva pagato regolarmente l’ingresso al lido, 25 euro in tutto per sé e i suoi tre figli, portando con sé un pranzo semplice preparato a casa. Ma una volta arrivato il momento di mangiare, la giornata di mare ha preso una piega inattesa. È successo in un bagno a Castel Volturno, in provincia di Caserta
Secondo quanto denunciato dalla donna e rilanciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi e Sinistra), la famiglia è stata fermata da un addetto alla sicurezza dello stabilimento, che ha vietato loro di consumare i pasti portati da casa.
Nonostante le proteste della donna, il personale avrebbe insistito sul divieto. Per evitare discussioni e non rovinare l’esperienza ai figli, la madre ha ceduto: il pranzo, una semplice insalata di pasta, è finito nella spazzatura. Al suo posto, una pizza acquistata presso il bar del lido, come mostrano anche le immagini dello scontrino e del cibo buttato, fornite dalla stessa protagonista.
«Non volevo creare problemi o dispiacere ai miei figli – ha raccontato la donna – ma trovo assurdo che si debba essere costretti a comprare cibo sul posto, aggiungendo spese a quelle già sostenute per l’ingresso. Per una famiglia monoreddito come la nostra, è una situazione difficile da sostenere».
La vicenda ha suscitato reazioni sui social e solleva, ancora una volta, il tema della trasparenza delle regole negli stabilimenti balneari e del diritto delle famiglie a vivere il mare senza costi aggiuntivi non dichiarati. Borrelli ha chiesto chiarimenti sull’accaduto e un intervento affinché si eviti il ripetersi di situazioni simili. «Ci arrivano diverse segnalazioni su divieti eccessivi che stanno
diventando prassi in alcuni lidi balneari. C’è bisogno di chiarezza: gli stabilimenti balneari possono far pagare solo i servizi; la spiaggia è un bene pubblico, appartenente al Demanio, e anche quando un tratto di arenile è dato in concessione a un privato, resta il diritto di tutti ad accedere al mare e alla battigia gratuitamente. Nessuno può impedirti di portare cibo e bevande in spiaggia o persino all’interno di uno stabilimento balneare e invece ogni estate compaiono cartelli con divieti assurdi: “Vietato introdurre cibo all’interno dello stabilimento”, “Ingresso consentito solo ai clienti”, “Si paga per accedere alla spiaggia”. Spesso queste regole non hanno alcun valore legale e penalizzano invece le tantissime attività che rispettano le norme e sono accoglienti nei confronti dei loro ospiti». Queste le parole di Borrelli.