Il Tirreno

MILANO. Nel corso della requisitoria di venerdì 23 maggio, il pm della Dda di Milano Paolo Storari ha avanzato una richiesta di condanna a 10 anni di carcere per Luca Lucci, ex leader degli ultras della curva Sud milanista. Lucci è accusato di essere il mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli ed è attualmente detenuto per associazione a delinquere finalizzata ad aggressioni ed estorsioni. È uno dei principali imputati del maxi processo sulle tifoserie di San Siro.

Rapporti con i vertici del Milan

Durante gli interrogatori, Lucci ha dichiarato di aver avuto contatti anche con i dirigenti attuali del Milan, sostenendo che nel suo telefono siano conservate chat a prova di ciò. «Ho avuto rapporti con tutti i presidenti del Milan», ha detto, affermando di essere stato ospite più volte a casa di Silvio Berlusconi. Lucci ha motivato queste relazioni come strumenti per gestire la curva e prevenire disordini dentro lo stadio.

Il legame con Berlusconi

Le trascrizioni degli interrogatori rivelano che Berlusconi era una delle persone con cui Lucci si confrontava. «Andavo a casa del dottor Berlusconi – ha raccontato – e, nonostante le nostre differenze politiche, posso assicurare che con pochissime persone ho parlato di calcio in modo altrettanto intelligente come con lui». Nel periodo più turbolento per il Milan, Lucci ha spiegato che il ruolo di un responsabile della curva è anche quello di mediare tra la società e i tifosi.

Richieste di condanna per altri ultrà

Oltre a Lucci, il pm Storari ha chiesto una pena di 10 anni anche per Daniele Cataldo, considerato esecutore materiale del tentato omicidio del 2019 e braccio destro di Lucci. Sono inoltre state avanzate richieste di condanna per altri ultras milanisti, mentre nelle prossime udienze si attendono analoghe richieste per i tifosi della curva interista.