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Prima della Scala 2023: da Liliana Segre a Patti Smith politici e vip che saranno al Don Carlo


	Liliana Segre e Patti Smith
Liliana Segre e Patti Smith

Non ci saranno il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Lo spettacolo in diretta su Rai Uno

06 dicembre 2023
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MILANO. Non ci sarà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, né la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Ma alla Prima del Teatro alla Scala, che inaugura domani (7 dicembre) con Don Carlo di Giuseppe Verdi nella versione in quattro atti in lingua italiana, non mancheranno le alte cariche istituzionali e personalità del mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura. Il presidente del Senato Ignazio La Russa sarà presente con il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la ministra per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, i sottosegretari alla Cultura Gianmarco Mazzi e Vittorio Sgarbi, il prefetto Claudio Sgaraglia, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Presenti anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i senatori a vita Liliana Segre e Mario Monti, il capo di Stato maggiore Giuseppe Cavo Dragone. Per la Rai è atteso l’ad Roberto Sergio.

Il mondo dello spettacolo e del teatro

Tra le personalità del mondo dello spettacolo e della cultura spiccano il soprano Raina Kabaivanska (che è stata Elisabetta nel 1964 con Gabriele Santini e nel 1969 con Claudio Abbado), le cantanti Ornella Vanoni e Patti Smith, l’artista Francesco Vezzoli che ha partecipato alla mostra "Fantasmagoria Callas” presso il museo teatrale curata dal direttore artistico del Maxxi di Roma Francesco Stocchi, anch’egli presente.

Sono attesi inoltre il presidente della Triennale Stefano Boeri, l’architetto Mario Botta che ha completato con la nuova torre di via Verdi il progetto di ampliamento dell’edificio storico del Piermarini, e l’editore Luca Formenton.

Il mondo del teatro è rappresentato dall’attrice Andrea Jonasson, il direttore del Piccolo Teatro Claudio Longhi, la direttrice del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah e la scenografa Margherita Palli; particolarmente nutrita la pattuglia dei teatri d’opera con il direttore generale dell’Opèra di Parigi Alexandre Neef, il direttore generale e artistico della Monnaie di Bruxelles Peter de Caluwe, il direttore artistico del Real di Madrid Joan Matabosch e i sovrintendenti dell’Accademia di Santa Cecilia Michele dall’Ongaro, dell’Opera di Roma Francesco Giambrone, del Carlo Felice di Genova Claudio Orazi, del Regio di Torino Mathieu Jouvain, del Comunale di Bologna Fulvio Macciardi. Con loro gli ex sovrintendenti del Teatro alla Scala Carlo Fontana e Alexander Pereira.

Anche quest’anno il sovrintendente ha voluto dare evidenza anche il 7 dicembre al balletto scaligero: seduti al suo fianco ci saranno le étoile Nicoletta Manni e Roberto Bolle e in sala troveranno posto i primi ballerini Antonella Albano, Martina Arduino, Alice Mariani, Virna Toppi, Marco Agostino, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Nicola Del Freo e Antonino Sutera.

L’opera di Verdi

Il Don Carlo di Giuseppe Verdi ebbe la sua prima rappresentazione proprio alla Scala nel 1884. Sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly alla sua decima inaugurazione di stagione. In scena Anna Netrebko (Elisabetta di Valois) e Francesco Meli (Don Carlo) che raggiungono le sei inaugurazioni ciascuno, Luca Salsi (Rodrigo, Marchese di Posa) alla quarta. È al suo primo 7 dicembre nonostante lo strettissimo e lungo legame con il Teatro alla Scala Michele Pertusi (Filippo II) come Elina Garanca (Principessa d’Eboli). La breve ma fondamentale parte dell’Inquisitore è ricoperta da Jongmin Park, già allievo dell’Accademia scaligera. Lo spettacolo è firmato da Lluís Pasqual, già assistente di Giorgio Strehler a Milano e fondatore del Teatre Lliure di Barcellona che alla Scala aveva già realizzato Gianni Schicchi nel 1996 e La donna del lago nel 2011. Le scene sono di Daniel Bianco, i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino.

La diretta su Rai Uno

Si rinnova la collaborazione tra Rai e Teatro alla Scala per il 7 dicembre. Per la prima volta Rai Cultura riprende in 4K una Prima della Scala per trasmetterla come ormai di consueto in diretta su Rai Uno. Don Carlo sarà quindi visibile in una definizione quattro volte superiore rispetto ai consueti standard televisivi a cui siamo abituati. Dieci telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca d’orchestra e in palcoscenico, 15 radiomicrofoni dedicati ai solisti. Un gruppo di lavoro di 50 persone tra cameraman, microfonisti, tecnici audio e video. Lo spettacolo, con la regia televisiva di Arnalda Canali, sarà trasmesso in diretta anche su Radio3, su Rai1 HD canale 501 e su RaiPlay. Oltre tre ore di trasmissione, completa di sottotitoli. Sono numerosi i broadcaster di tutti i continenti che trasmetteranno l’evento in diretta da Milano grazie agli accordi sottoscritti con Rai Com: da Arte per Austria, Belgio, Francia, Germania, Liechtenstein e Lussemburgo alla Svizzera Rsi, dalla portoghese Rtp alla ceca Ceská Televize. Dall’Europa al Giappone, dove la Nhk manderà in onda Don Carlo (in differita) in formato 4K Hdr. La prima della Scala sarà fruibile in tutto il mondo sulla piattaforma Medici Tv e sarà proiettata in diretta anche nelle sale cinematografiche di Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda e in un network di quindici sale italiane. Anche quest’anno la Prima sarà seguita da oltre 100 giornalisti accreditati tra sala e foyer, con una presenza particolarmente folta della stampa straniera. Sono stati accreditati giornalisti provenienti da Austria, Canada, Francia, Germania, Israele, Lettonia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.

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