Miopia: come si cura e quando è necessario l'intervento chirurgico. Lo stile di vita può aiutare a prevenirla
Un bambino con un genitore miope ha maggiori possibilità di sviluppare lo stesso difetto della vista. In questi casi la miopia può insorgere prima e diventare di grado più elevato
La miopia è il difetto della vista più diffuso ed è in grande aumento. Interessa bambini e adulti. Ne soffre ben il 30 percento della popolazione europea. Dopo due anni di pandemia, di didattica a distanza, smart-working e vita in casa o con la mascherina, anche gli occhi hanno bisogno di una tregua. Secondo recenti studi, i nostri occhi necessitano di stare all’aperto, hanno bisogno di luce e spazi su ampie distanze. Specie i bambini: perché la miopia in età pediatrica è in aumento e potrebbe raddoppiare nei prossimi anni. Se prendersi una pausa dai dispositivi elettronici è necessario, fare i controlli è altrettanto importante. Nel miope la vista da lontano è ridotta e gli oggetti appaiono sfuocati. Questo perché l’occhio ha un difetto di refrazione, che si traduce nella difficoltà di mettere a fuoco. Ma perché i miopi sono in aumento? Il motivo di questa “mutazione” dipende dallo stile di vita che è cambiato molto negli ultimi venti anni. La scolarizzazione, l’urbanizzazione, ma in particolar modo l’uso delle nuove tecnologie informatiche tende a miopizzare. La teoria ereditaria con i relativi geni della miopia non è più sostenibile come unica causa per l’insorgenza della miopia. È vero che un bambino con un genitore miope ha maggiori possibilità di diventare miope. In questi casi la miopia insorge prima (precoce) e diventa di grado più elevato. Tanti adolescenti, però, diventano miopi pur non avendo nel loro asse ereditario soggetti miopi. La prolungata attività visiva da vicino dovuta allo studio e all’utilizzo di tutti i mezzi elettronici come computer, tablet e smartphone comporta uno stress visivo che piano piano cambia la struttura oculare allungandola e rendendo l’occhio miope. Non a caso la miopia è molto più diffusa tra quelle popolazioni dove maggiormente ci si applica nella visione da vicino.
COME SI CURA LA MIOPIA?
I principali rimedi per correggere la miopia sono: occhiali, lenti a contatto, intervento chirurgico (laser). Le lenti a contatto sono il rimedio più comune contro la miopia. Esse, infatti, donano una vista perfetta senza modificare l’estetica del soggetto che le indossa (al contrario degli occhiali da vista). Con le nuove conoscenze e le nuove metodiche è possibile controllare la miopia affinché aumenti il meno possibile. Per ottenere una stabilizzazione o almeno un rallentamento della miopia sono necessari occhiali che riducano l’affaticamento visivo prodotto nella visione ravvicinata (lettura, computer, smartphone). In caso di bambini con miopia evolutiva l’oculista potrà di concerto con l’ottico prescrivere speciali lenti hi-tech, costruite in modo da ridurre lo sforzo da vicino e bloccare il meccanismo perverso dello spasmo di messa a fuoco. Queste nuove lenti “intelligenti” si basano su una nuova tecnologia che consente di “ingannare” il cervello facendogli credere che l’occhio è già cresciuto abbastanza, rallentando così l’allungamento del bulbo oculare e quindi l’aumento della miopia (lenti Myosmart di Hoya oppure Stellest di Essilor). L’ortocheratologia consiste nell’uso di una particolare lente a contatto che viene applicata la notte (anziché di giorno) per appiattire la superficie dell’occhio e consentire quindi una visione correttamente a fuoco durante il giorno. Tale tecnica, quando effettuata adeguatamente, si è dimostrata efficace in diversi studi clinici. Tuttavia, in considerazione della giovane età dei pazienti interessati, particolare cautela deve essere posta nell’igiene e cura di tali lenti affidandosi a centri specializzati. Recenti studi clinici supportano la somministrazione di farmaci antagonisti dell’acetilcolina per il controllo (e quindi la riduzione) della progressione della miopia nei ragazzi. È, infatti, proprio durante l’adolescenza che peggiora la miopia. La somministrazione di un collirio serale, prima di coricarsi, ha dimostrato essere particolarmente efficace nel controllo della progressione della miopia.
LO STILE DI VITA
Alcune ricerche sostengono che i millenials, i nativi digitali, coloro che sono nati a cavallo degli anni 2000, impiegano 9 ore al giorno davanti al monitor dello smartphone e questo a lungo andare modifica il loro sistema visivo che per reazione/difesa diventa miope. Al contrario, altre ricerche sostengono che uno stile di vita all’aria aperta che comprenda sport, passeggiate, ecc. abbia una funzione protettiva nel contrastare la miopia. Ovviamente non tutti quelli sottoposti ad uno studio continuato e stressante o applicazione da vicino equivalente si miopizzano. Quelli che hanno un apparato visivo più robusto potranno sostenere l’impegno scolastico senza modificare l’apparato visivo. Coloro che hanno un apparato visivo più delicato, per poter reggere la richiesta scolastica, modificheranno la struttura oculare miopizzandosi. Così facendo risolveranno lo stress quotidiano nel lavoro da vicino, a questo punto scompariranno cefalee, dolori oculari e altri sintomi astenopici: il soggetto si è perfettamente adattato a quella che è diventata la richiesta ergonomica principale, il lavoro da vicino. E andrà avanti così fino a che non terminerà di studiare. Tranne casi particolari di miopie elevate, quelle per stress visivo da vicino crescono non perché cre- sce l’occhio, ma perché non si interviene sulla causa ma sull’effetto. L’occhio si deforma in lunghezza per compensare lo stress accomodativo.
QUANDO BISOGNA RICORRERE ALLA CHIRURGIA
Se occhiali e lenti a contatto cominciano ad essere un peso o un ostacolo per la quotidianità, l’unica soluzione è la chirurgia refrattiva. La tecnologia laser rappresenta la massima espressione chirurgica in campo oculistico per la correzione dei problemi visivi. Ecco le tecniche.
PRK (Cheratotomia foto refrattiva) - Si tratta di una tecnica chirurgica di superficie che prevede l’asportazione del tessuto epiteliale e il rimodellamento della cornea per mezzo del laser ad eccimeri. Si rimuovono per ablazione frammenti minuscoli di tessuto corneale senza bisogno di creare un lembo di tessuto, ma applicando il laser direttamente sulla superficie anteriore dell’occhio. Necessita di bendaggio o di lente a contatto terapeutica nei 3 giorni successivi all’intervento. Da oltre 30 anni è l’intervento laser agli occhi fra quelli più utilizzati specie per quei pazienti con cornee sottili che non possano essere operati con le più recenti tecniche (Femtolasik o smile).
Femtolasik - Si esegue un taglio della cornea con un laser a fentosecondi come” bisturi luce” creando un lembo che viene sollevato, si esegue una ablazione dello stroma corneale con un laser ad eccimeri che va a modificare la curvatura corneale, si riposi- ziona il lembo precedentemente sollevato. La tecnica Femtolasik è una procedura indolore con un decorso post-operatorio ed un recupero visivo molto rapido (12-24 ore) in quanto non avviene alcuna rimozione dell’epitelio corneale. La procedura complessiva dura pochi secondi e consente una correzione duratura dei difetti della vista. Non richiede bendaggi ed è indicata anche in caso di importanti difetti visivi.
Smile - Più recente è la tecnica chirurgica Smile (SmalI Incision Lenticule Extraction) assistita da laser a femtosecondi (FemtoSmile) indicata per la correzione di miopie medie e medio/elevate che permette un risparmio di tessuto e di fibre nervose e rispetta la stabilità biomeccanica della cornea, oltre ad avere un veloce recupero post-intervento. Si creano un lenticolo e una piccola incisione all’interno della cornea. Il lenticolo viene estratto attraverso l’incisione modificando la forma corneale e correggendo il difetto visivo. Tecnica rapida, non invasiva, indolore, con un decorso post-operatorio ed un recupero visivo molto rapido. La procedura complessiva dura pochi secondi e consente una correzione duratura dei difetti della vista. Non richiede bendaggi ed è indicata anche in caso di importanti difetti refrattivi. In chirurgia refrattiva una delle complicanze più temute è l’ectasia corneale, cioè lo sfiancamento della cornea dopo un intervento. Nei casi a rischio si associa un crosslinking intraoperatorio del collagene che consiste in un rinforzo della cornea ottenuto mediante l’effetto combinato di una vitamina (la riboflavina) e raggi ultravioletti. Questa procedura chiamata smileXtra ha lo scopo di compattare le lamelle corneali, quindi di rinforzare la cornea. È stato condotto uno studio multicentrico che ha coinvolto la Casa di Cura San Rossore di Pisa, l’Università La Sapienza di Roma e la University of California di San Diego per verificare l’efficacia di questo trattamento nelle cornee borderline che ha dato risultati preliminari incoraggianti.
Quando evitare l’intervento laser? - Si consiglia l’intervento sopra i 23 anni quando il difetto è stabile da più di un anno. Si sconsiglia l’intervento dopo i 45-50 anni. Se la cornea è troppo sottile o se ci sono anomalie come il cheratocono. Se la pupilla è troppo larga. Se il paziente soffre di secchezza oculare, perché questa patologia può rendere poco efficace la riuscita dell’intervento. Se il soggetto è affetto da malattie preesistenti, come diabete, artrite reumatoide, se presente storia di herpes o disturbi autoimmuni, come la sindrome di Sjogren o il lupus o se è in una condizione clinica generale di indebolimento. In gravidanza. Se si sono verificate infezioni o lesioni agli occhi nell’ultimo anno.