Il Tirreno

Nozze gay all'estero, il sindaco di Porto Torres contro gli ostacoli della burocrazia

Nozze gay all'estero, il sindaco di Porto Torres contro gli ostacoli della burocrazia

Massimo Mulas: «Vanno cambiate le leggi che fissano paletti obsoleti»

02 novembre 2021
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PORTO TORRES. "In Italia vincoli amministrativi impediscono ai Comuni di rilasciare il nulla osta necessario per sposarsi all'estero con persone dello stesso sesso, i sindaci uniti chiedano al legislatore di superare tali ostacoli e consentirgli di rilasciare i documenti necessari a chi vuole coronare il suo progetto di vita comune". È la battaglia promossa dal sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, ispirandosi a una vicenda che di recente ha visto protagonista suo malgrado il Comune che guida dal novembre 2020 dopo la vittoria al ballottaggio con una confluenza di liste civiche.

"Porto Torres - riferisce il suo staff - non ha potuto rilasciare il certificato di capacità matrimoniale a un richiedente perché nell'ordinamento italiano è possibile darlo solo a persone di sesso diverso". Il diniego ha suscitato la contrarietà dei diretti interessati, una coppia di sardi che vive alle Canarie e ha in programma di sposarsi in Spagna.

"La vicenda va affrontata da un doppio punto di vista - dichiara Mulas - Sul piano amministrativo si deve prendere atto degli insuperabili vincoli di legge che oggi impediscono ai Comuni di fornire l'atto, ma sul piano politico è doveroso far sì che gli impedimenti siano superati".

Il primo cittadino premette che "un sindaco non può chiedere a un funzionario di infrangere la legge" e per supportare la sua tesi conferma che "il Comune di Sinnai si è limitato a rilasciare all'altro partner un semplice certificato anagrafico di cittadinanza, residenza e stato libero". Una vicenda che può diventare il pretesto per sollevare il problema a livello nazionale.

"La nostra è tra le poche amministrazioni che si è espressa a favore del Ddl Zan - ricorda Mulas - certe posizioni sono superate, la tutela dei diritti, l'autodeterminazione e la libertà di amare sono beni primari da tutelare". Per questo, chiarisce, "se le leggi mettono dei paletti obsoleti occorre cambiarle ma intanto la pubblica amministrazione deve applicarle". (ANSA)

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