Il portiere 53enne para due rigori. «Il segreto? Mi alleno ogni giorno»
Vincenzo Sabatini del Rispescia decisivo. E ora punta alle mille presenze
PORTO ERCOLE. Parare due rigori in una partita è un’impresa rara, parare due rigori in una partita all’età di 53 anni è un’impresa unica e forse irripetibile, anche per chi, come Vincenzo Sabatini, aveva già compiuto due volte questa impresa quando difendeva la porta del Porto Ercole. Eppure per raccontare questa impresa con il necessario contorno e con le dovute sfumature è necessario raccontare la storia dall’inizio perché il succo è racchiuso proprio nei dettagli.
Vincenzo Sabatini, l’eroe della giornata calcistica, nasce a Porto Ercole l’8 febbraio 1970. Fin da bambino mostra la sua grande passione per il ruolo del portiere: il suo primo campo è stato il piazzale Roma a Porto Ercole. Siccome non voleva smettere mai di giocare si fece comprare un pallone da babbo Francesco e da mamma Maria, cosicché lui restava a giocare finché la luce del sole lo consentiva, si piazzava davanti all’arco da cui adesso escono le auto dal piazzale e volava da palo a palo, anzi, volava da muro a muro. Poi arrivò l’età in cui si tesserò nel settore giovanile del Porto Ercole dando subito sfoggio delle proprie qualità.
Ad appena 17 anni Francesco Salerno lo fece esordire in prima squadra in un momento delicato e una volta fatto l’esordio Vincenzo Sabatini non ha più abbandonato il numero 1 della maglia titolare. Da allora sono trascorsi 36 anni e raccontare la storia di Vincenzo Sabatini è come sfogliare un almanacco del calcio in cui trovi tutto, ovvero 997 presenze, 13 club in cui ha militato compreso il Grosseto, 24 allenatori e nella sua infinita carriera Sabatini ha avuto 15 diversi preparatori dei portieri. Ci tiene poi a ricordare i suoi preparatori perché ognuno di loro gli ha lasciato in dote qualcosa di particolarmente prezioso. Non a caso ringrazia le società del Fonteblanda e del Belvedere che gli consentono settimanalmente di allenarsi con loro, perché Vincenzo a 53 anni si allena il doppio di quando aveva 20 anni: «Oggi il fisico ha bisogno di essere continuamente stimolato e abituato per svolgere attività agonistica e i miei allenamenti sono praticamente quotidiani».
Sabatini svolge una vita da autentico atleta: non fuma, non beve, non ama fare le ore piccole e tutto questo non è visto come un sacrificio, ma come uno stile di vita che gli consente di essere sempre in forma anche a questa età. Le due parate effettuate domenica nella partita del campionato di seconda categoria tra il suo Rispescia e il San Quirico (vittoria per 1-0, il risultato finale) contro due diversi rigoristi sono li a testimoniarlo: la prima parata effettuata in tuffo sulla propria sinistra e la seconda in tuffo sul lato destro con un coefficiente di difficoltà più elevato dalla ribattuta dell’attaccante e dalla nuova parata di Sabatini, questa volta di piede.
Potremmo dire che il segreto di Vincenzo sia quello di informarsi sulle caratteristiche dei rigoristi, ma il portierone declina ogni possibile elogio a un altro aspetto: «Per parare i rigori occorre una buona dose di fortuna, qualche settimana fa contro il Sorano mi ero informato sul lato dove calciava i rigori Andrea Nuvola, ma lui in quell’occasione ha cambiato direzione e non c’è stato niente da fare. In realtà ho un metodo per provare ad annientare i rigori, ma preferisco non rilevarlo altrimenti non parerò il prossimo, si tratta di un piccolo segreto che mi hanno tramandato alcuni allenatori». Questa è la storia di Vincenzo Sabatini che possiamo definire una storia leggendaria in cui non tutte le pagine sono ancora state scritte: il prossimo 12 marzo in occasione della partita tra il Rispescia e l’Argentario Vincenzo Sabatini raggiungerà l’incredibile quota di mille presenze in campionato nel calcio dilettanti.