Grosseto, daino muore nell’urto contro l’auto
Lo scontro a Principina a Mare, il racconto di Giacomo Bottinelli (Lav)
GROSSETO. È ormai un luogo comune la figura dell’animale, spesso un cervo, impietrito davanti ai fari di un’auto: simbolo di paralisi decisionale universalmente riconosciuto. Non si parla mai, viceversa, della reazione del conducente del veicolo, specialmente quando non gli è possibile evitare l’impatto. Sceglie di rompere questo tabù Giacomo Bottinelli, attivista Lav (lega anti vivisezione), per raccontare l’esperienza di un grossetano che domenica sera – 28 settembre – a Principina a Mare si è trovato di fronte non un cervo ma un daino (stessa famiglia, Cervidae Goldfuss, solo più piccolo); proprio per lodare la sua capacità di risposta.
Il racconto
«Il fatto è successo intorno alle 20,30 e l’uomo al volante mi ha chiamato poco dopo, intorno alle 21», premette Bottinelli, che poi racconta: «Stava viaggiando in direzione di Principina quando l’animale, un giovane maschio, gli è spuntato davanti all’improvviso un centinaio di metri dopo il vivaio, per capirsi».
Il conducente, aggiunge l’attivista, ha fatto una cosa che non tutti avrebbero fatto al posto suo: «Si è fermato. Non andava forte, tant’è che la sua macchina non ha riportato particolari danni, e avrebbe potuto far finta che non fosse successo niente. Invece è rimasto e si è dato da fare per aiutare il daino».
L’animale, almeno sulle prime, sembrava reattivo; poi si è accasciato sul ciglio della strada, con il respiro che si faceva sempre meno regolare. «L’uomo ha telefonato alle forze dell’ordine ma non è riuscito a trovare interlocutori preparati per una situazione del genere e quindi è stato “rimpallato”», continua Bottinelli, lontano dal voler affermare che soccorsi più tempestivi avrebbero potuto salvare il daino: «Quando sono arrivato sul posto anche lui era agitato: gli ho messo un panno sul muso per proteggerlo dalla luce e tranquillizzarlo, ma le sue pupille stavano diventando vacue: ci stava lasciando. Ho chiamato Marco Aloisi del Crasm di Semproniano (il centro recupero animali selvatici della Maremma, ndr) e alla fine sono riuscito a raggiungere la veterinaria Barbara Vieri: non ha potuto fare altro che praticare l’eutanasia in loco».
Oltre a un corno spezzato, infatti, il daino avrebbe riportato emorragie interne e varie fratture giudicate a quel punto incurabili: «Con ogni probabilità non avrebbe potuto sopportare un trasporto in clinica».
L’attivista torna sulla condotta del conducente: «Malgrado quello che è accaduto può essere da esempio nei confronti di chi si dovesse trovare in una situazione simile: fermo restando che bisogna guidare sempre con prudenza (lui, difatti, non è uscito di strada), è opportuno ricordare che in provincia è sempre attivo un numero per interventi in aiuto di animali in difficoltà: il 349 6905645, al quale risponde proprio il Crasm di Semproniano; in caso di decessi o carcasse, invece, la competenza è della polizia municipale. Ed è bene rimanere sul luogo dell’incidente, e lui lo ha fatto malgrado il disagio emotivo, per aiutare i soccorritori a individuare e raggiungere il ferito; che non sempre è immediatamente visibile dalla strada».