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Calcio e polemiche

«Arbitro irrispettoso verso il paese»: così un rigore è diventato un caso nel piccolo borgo toscano

di Franco Ferretti
I tifosi
I tifosi

La protesta degli “esuli” ultras, che tornano dalle grandi città per trovare parenti e vedere le gare, e che ora scendono in campo per squadra e comunità con una lettera ai vertici del pallone

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SEMPRONIANO. È soltanto la prima giornata del campionato di Terza categoria, ma la sfida tra Semproniano e Sticciano (provincia di Grosseto), giocata domenica 28 settembre al “Grispini” ha già acceso un dibattito fuori dal campo destinato a proseguire nelle sedi federali; e nella piazza del paese.

La partita

La partita, equilibrata e combattuta, si è chiusa sull’1-1, ma a far discutere è stato soprattutto il calcio di rigore assegnato nel finale dal direttore di gara, il signor Lazzeri della sezione Aia di Piombino, che ha permesso agli ospiti di agguantare il pareggio in extremis. La cronaca della gara racconta che il Semproniano era riuscito a portarsi per primo in vantaggio con una rete di Magi e aveva difeso il risultato con grande determinazione fino agli ultimi minuti. Quando ormai la partita sembrava destinata a concludersi sull’1-0, è arrivato l’episodio che ha cambiato tutto: un presunto fallo in area che l’arbitro ha punito con il penalty, poi realizzato dagli avversari.

È stato a quel punto che gli animi si sono accesi: non tanto per la delusione di una vittoria sfumata, quanto per la convinzione – molto diffusa sia in campo che tra i tifosi di casa – che il rigore fosse inesistente. Le contestazioni non sono mancate e a farne le spese sono stati in campo due giocatori e l’allenatore del Semproniano. Anche sugli spalti c’è stata tensione, ma soprattutto delusione. E qui arriva la protesta del collettivo Gens Sempronia.

Lettera ai vertici

Ad andare oltre il semplice malumore post-partita è stato il gruppo ultras del Semproniano, formato da giovani originari del paese ma residenti in diverse città italiane (Siena, Roma, Milano), che tornano regolarmente in paese per trovare i parenti ma anche per sostenere la squadra e vivere assieme le partite. Il collettivo ha scelto di formalizzare il proprio dissenso inviando una lunga e dettagliata lettera indirizzata al presidente della Figc Toscana, Paolo Mangini, al presidente regionale degli arbitri, Tiziano Reni, e al presidente della sezione Aia di Piombino, Riccardo Pucini.

Nella missiva i tifosi denunciano, a loro dire, un arbitraggio «offensivo e irrispettoso», che avrebbe minato i valori di lealtà e rispetto propri del calcio dilettantistico. Nella lettera vengono ricordati i sacrifici che società e tifosi affrontano per tenere in vita il progetto sportivo: i lunghi spostamenti per allenamenti e partite, le spese a carico degli stessi giocatori, l’impegno per riqualificare l’impianto sportivo “Grispini” e il tentativo di coinvolgere nuove generazioni attorno alla squadra. Secondo il collettivo, episodi come quello di domenica rischiano di «disinnamorare» le persone da un calcio che dovrebbe invece unire e creare comunità.

Ora la palla passa al Giudice sportivo, che mercoledì dovrà deliberare sulla base del referto arbitrale. Non si escludono sanzioni nei confronti di tesserati del Semproniano, soprattutto se verranno riportati episodi di proteste o atteggiamenti sopra le righe nel finale di gara. In attesa delle decisioni ufficiali, il clima a Semproniano resta carico di tensione. Il caso Semproniano-Sticciano mostra ancora una volta come il calcio dilettantistico, specialmente nei piccoli paesi, vada ben oltre il semplice risultato sportivo.

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