Il giallo
Atleta 18enne azzannata da cinque cani: «Facevo jogging, ho temuto il peggio»
La denuncia a Scansano, che si mobilita con una raccolta firme: più sicurezza. Il racconto della ragazza
SCANSANO. Una giornata di vacanza per Anna (nome di fantasia, dato che ci chiede l’anonimato), atleta agonista diciottenne di Verona in vacanza con la famiglia nella culla del Morellino, che si è trasformata in un dramma che ha coinvolto l’intera comunità.
Lunedì mattina, zona Polveraia. La giovane donna, per non perdere l’allenamento, sta facendo jogging come nei due giorni precedenti: strada pubblica e di auto neanche l’ombra; il percorso ideale, che più o meno è sempre lo stesso anche per tenere il ritmo: esce, passa accanto ai terreni privati di alcuni agricoltori e torna a casa, si rinfresca ed è pronta per una giornata all’insegna del relax. Ma non lunedì.
Lunedì succede qualcosa di inaspettato. Sono più o meno le 9,30 e l’atleta sta correndo lungo la solita via, sulla quale affaccia la recinzione di un campo come tanti altri. Dietro alla recinzione ci sono dei cani, lo sa perché li ha visti anche tra sabato e domenica; non le fanno paura, perché un fedele quattrozampe ce l’ha anche lei, ma si sa come sono gli animali da guardiania e prosegue dritta. Quello che non ha visto è il punto in cui la recinzione è parzialmente divelta, e se ne accorge nel modo peggiore.
«Cinque cani sono sbucati fuori da lì e mi sono saltati addosso, io sono caduta a terra e loro hanno iniziato a mordermi al collo, alla nuca, sulle cosce e sui glutei». Il dolore, il sapore del sangue – Anna ancora non se ne rende conto ma finendo a terra si è rotta un incisivo – la paura che sale nella testa. «Ho temuto il peggio», confessa, con la voce ancora tremante.
La giovane donna prova a reagire. Si alza, ma gli animali non mollano la presa, e comincia a correre, e loro dietro. Prova a scavalcare un’altra recinzione ma non ce la fa, perché quelli le stanno addosso e affondano i denti tirandola giù. Finché la disperazione non le suggerire un’idea, la più impensabile e paradossale.
«Mi sono bloccata di colpo, ferma immobile. E anche loro», spiega. Lei è un’atleta agonista ed è abituata a misurare il passare del tempo, ma la mente è annebbiata e il cuore batte a cento all’ora: «Dopo abbiamo capito che saranno passati 20-30 minuti ma lì da sola, braccata, mi è sembrata un’infinità».
Sono gli stessi pastori, allertati dal trambusto, a riprendere i cani. La giovane donna è salva e ne approfitta per chiamare aiuto. L’ambulanza la porta al pronto soccorso del Misericordia: «Mi hanno messo un totale di sette punti di sutura ma solo dov’era strettamente necessario: le ferite inferte dai morsi devono essere lasciate il più scoperte possibile per motivi di igiene».
Anna è scossa ma sta bene, e presto può tornare a casa e ad allenarsi. Ma nel frattempo la sua disavventura ha fatto il giro e la comunità prende la palla al balzo. «Mercoledì, con la mia famiglia, siamo andati a sporgere denuncia contro i padroni degli animali», assicura, e poi spiega: «Qui in paese mi spiegavano che quello che è capitato a me era successo anche ad altri, che ogni volta si era parlato di “fare qualcosa” ma visto che nessuno era mai andato dalle autorità non se n’era mai fatto di niente. Adesso, però, è partita una raccolta firme per mettere in sicurezza la zona: spero che vada a buon fine».