Il Tirreno

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Il racconto

Niente bollette, contratto sparito: «Un altro l’ha chiuso e intestato a sé». Lo strano caso a Grosseto

di Sara Venchiarutti
Niente bollette, contratto sparito: «Un altro l’ha chiuso e intestato a sé». Lo strano caso a Grosseto

Misteriosa vicenda di una 25enne con la fornitura della luce: non riceve più le bollette dallo scorso febbraio

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GROSSETO. A un certo punto le bollette della luce non sono più arrivate. Quelle del gas sì, ma da febbraio erano le sole. Così Erika Toninelli, 25enne che abita in zona Istia, s’è insospettita e s’è chiesta che fine avessero fatto le altre. Allora, racconta, «sono andata dal mio gestore». «Controlliamo subito», le ha detto l’operatrice. Qualche rapido clic sulla tastiera, un secondo sguardo al monitor per sicurezza. «Guardi che il contratto con noi è stato chiuso». «Come chiuso?» Un altro controllo: sì, chiuso, ma solo quello relativo alla luce.

«Dopo alcune verifiche, al gestore – spiega Toninelli – risulta che qualcuno ha cessato il contratto con loro per aprirne un altro con un nuovo gestore». E qui c’è l’aspetto più strano: il nuovo contratto, prosegue la cittadina, «non è più a nome mio, ma di un’altra persona. Eppure il contatore è il mio, quindi quando ho provato ad aprire un nuovo contratto, non mi fa andare avanti: risulta che il contatore è già usato con un contratto aperto. E se non chiudo quest’altro contratto, come faccio?» Le possibili alternative rischiano di essere due: «O arriverà una bolletta salatissima, con tutti i mesi arretrati, oppure un giorno entrerò in casa, premerò il pulsante e la luce non si accenderà perché l’avranno staccata».

Per fortuna Toninelli, dopo qualche giorno, è riuscita ad aprire un altro contratto della luce, a nome però del suo compagno («con il mio – spiega – non mi faceva proseguire»). Nel giro di una settimana verrà attivato, però «per la voltura – aggiunge – ho dovuto spendere 60 euro per qualcosa che non ho fatto io». E il problema resta quello dei tre mesi che sono passati senza ricevere alcuna bolletta: «Come faccio a sapere che le bollette vengono pagate? E che senso avrebbe, pagare le bollette per un altro contatore, il mio in questo caso? Di fatto – sottolinea la grossetana – questi mesi restano “sospesi”». Lei sin dall’inizio ha provato a risalire, tramite il codice Pod nella bolletta, al nuovo intestatario e al gestore. All’inizio, spiega, «la prospettiva era quella di chiamare ogni gestore per sapere se c’è un contratto attivo con quel codice, ma era impossibile»; poi è riuscita a rintracciare il nome del nuovo intestatario, insieme all’indirizzo. La via, guarda caso, è sempre a Istia. «Vicino a casa mia», conferma Toninelli. A quel punto, con tanta pazienza, ha setacciato l’intera via, guardando ciascun campanello, nessuno escluso, per trovare il cognome del “misterioso” intestatario. Che si è rivelato ancora più sfuggente: «Il suo cognome – conferma Toninelli – non appare da nessuna parte, nemmeno uno simile. E sì, li ho controllati a uno a uno. Ho anche chiesto a qualche residente della via se aveva mai sentito nominare questo signore, ma nessuno lo conosce. Sembra quasi che non esista». Il mistero di cosa sia successo non ha quindi ancora trovato una fine. «Non mi spiego nulla di quanto è accaduto», ammette Toninelli. A prima vista poteva sembrare una truffa. Anche in provincia circolavano diversi casi della truffa del “doppio contratto”: qualcuno si spaccia per il gestore della vittima e, fingendo di aggiornare i dati sulla privacy, in realtà cambiava operatore del contratto, con bollette più salate. Ma questo non sembra il caso, visto che «il nuovo contratto non è a nome mio. E poi – sottolinea – non mi hanno mai chiamato. O, meglio, spesso chiamano e parte la voce registrata, ma attacco subito e non dico nemmeno “sì”». Un’opzione, «siccome sono in affitto, era sentire il mio proprietario: magari hanno chiamato lui e c’è stato un cambio erroneo con la mia via. Ma lui, l’ultima volta che ha fatto un cambio, è stato un anno fa». Quindi si esclude anche questo. Da quando ha scoperto il fatto, qualche giorno fa, ho chiamato il numero verde, «mandato mail, ma nessuno mi ha mai risposto». Il prossimo passo è andare a fare la denuncia dai carabinieri.

Un caso che non è mai capitato a Federconsumatori. «A volte capitano episodi truffaldini, ma sono intestate allo stesso nominativo. Qui bisogna verificare sia con il distributore sia con il venditore. In questi casi – consiglia il presidente Giorgio Romualdi – è sempre bene inviare una Pec o una raccomandata, facendo un reclamo al gestore e poi scrivendo al distributore della rete, sempre via Pec e anche appoggiandosi a un’associazione di categoria».


 

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