Grosseto, trovato morto in casa a 39 anni
La vittima originaria di Parma lavorava sul cantiere della Due Mari e alloggiava nella zona di Civitella Paganico
CIVITELLA PAGANICO. A dare l’allarme erano stati i colleghi, non avendolo visto a lavoro quella mattina: avevano provato a chiamarlo sul telefono cellulare più volte fino a convincersi che gli era capitato qualcosa di brutto; e allora avevano chiamato i soccorsi.
La tragedia
Gianluca Uggenti, nato a Parma il 24 aprile 1986 e residente a Guardialfiera, in provincia di Campobasso, aveva compiuto 39 anni da pochi giorni. Da qualche tempo aveva trovato impiego presso una delle ditte che lavorano alla Due Mari: già cameriere e operatore assistente geriatrico per una cooperativa sociale barese si era reinventato come operaio di cantiere e in breve aveva saputo farsi apprezzare e voler bene dai tanti colleghi che ogni giorno lavorano per realizzare il sogno della E78. Uggenti alloggiava in un agriturismo della zona di Civitella Paganico, in provincia di Grosseto, ed è lì che si è andati a cercarlo nella mattina di lunedì 5 maggio. Ancora una volta si è provato a bussare alla porta e a chiamare al telefono, e ancora una volta non si è ricevuta alcuna risposta; di qui la decisione di entrare. A trovarlo, disteso all’interno dell’abitazione, proprio un collega con il quale aveva stretto un legame che andava oltre l’orario lavorativo.
L'allarme e i soccorsi
È stato proprio quest’ultimo ad avvisare i soccorsi intorno alle 12,30. Sul posto, circa mezz’ora più tardi, è intervenuto il 118; il personale medico sanitario, tuttavia, non ha potuto fare altro che constatare il decesso. I carabinieri della Stazione di Civitella Marittima, invece, hanno provveduto a informare il pubblico ministero Giampaolo Melchionna, che qualche ora più tardi ha potuto dare il nulla osta alla rimozione del corpo. La salma è stata quindi affidata alle onoranze funebri La Pace di Grosseto, che ha provveduto al suo trasporto al cimitero di Sterpeto. Qui il corpo rimane custodito a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha la facoltà di disporre una ricognizione cadaverica o un’autopsia per accertare le cause della morte. Nel frattempo è lutto sul cantiere della Due Mari così come a Guardialfiera, dove nel 2010 Uggenti aveva contribuito alla nascita dell’associazione sportiva dilettantistica, militando nel ruolo di attaccante fino a raggiungere le finali del campionato amatoriale Csi a Fano al termine di quella stessa stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA