Grosseto, sul bus senza biglietto e con i cani senza museruola: autista si prende gli sputi in faccia
Coppia crea scompiglio sul pullman, il racconto dell’autista: «Ho contestato ai due giovani che non erano in regola e la reazione di lei è stata aggressiva». Sul posto i carabinieri
GROSSETO. Un ragazzo e una ragazza, tra loro fidanzati, salgono in pullman. Sono entrambi senza biglietto. Non solo, hanno al seguito tre cani senza museruola (obbligatoria sul bus). E pure gli animali sono senza titolo di viaggio (anche per loro c’è un biglietto da pagare).
Il conducente del pullman si avvicina e chiede conto sia della museruola che dei biglietti per loro e per i loro cani, ma per tutta risposta si prende gli sputi in faccia e le offese dalla ragazza.
A raccontare il fatto al Tirreno è Giuseppe Dominici, autista di autobus e sindacalista: è segretario confederale della Ugl Toscana e referente dei trasporti in provincia di Grosseto.
Dominici è intervenuto già ieri con una nota stampa, in cui ha condannato il grave episodio che ha visto coinvolto giorni fa a Grosseto un altro conducente di autobus. Qualcuno ha spruzzato lo spray al peperoncino in un pullman provocando tosse e una grave irritazione in una cinquantina di studenti. Ma non è stato un episodio isolato, anzi. Lo stesso Dominici è stato vittima di un altro caso recentissimo che racconta qui.
Giorni fa era in servizio sulla linea Pitigliano, Albinia Grosseto quando, intorno alle 19,20 all’altezza della fermata di via Aldi ad Albinia, sono entrati un ragazzo e una ragazza sui 30 anni accompagnati da 3 cani di taglia medio/grande senza museruola. «Li ho invitati – racconta il sindacalista Ugl - a mettere la museruola ai cani e chiesto loro i biglietti, ma né lui né lei ne avevano, né tantomeno li avevano per i cani per i quali è richiesto il titolo di viaggio, a parte quelli di taglia piccola tenuti in braccio. Ho invitato la coppia a mettere la museruola ai tre animali, ma a quel punto è iniziata la discussione».
Piuttosto sgradevole e violenta tanto che lei – la ragazza – «ha iniziato a offendermi, alzare le mani e minacciarmi». L’autista è rimasto dentro alla cabina al suo posto di guida, ma «lei si è affacciata dentro, mi ha urlato e anche sputato addosso, in faccia e sul maglione. Ho chiamato la centrale operativa di Autolinee e subito telefonato al 112 comunicando alle forze dell’ordine che l’autobus era fermo e la linea interrotta per quei motivi».
Anche Dominici, così come il collega coinvolto giorni fa nel caso dello spray urticante, ha mantenuto un atteggiamento esemplare di fronte a una quindicina di passeggeri. Ha risposto in maniera professionale alla 30enne che lo aggrediva sputandogli in faccia. «Le ho anche riferito di aver chiamato i carabinieri e per tutta risposta ho ricevuto altre offese», sempre da lei, con parole volgari nei confronti del genere maschile e a sfondo sessista.
I carabinieri sono arrivati dopo pochi minuti: ragazzo e ragazza erano sempre sul bus, così i militari li hanno invitati a scendere e identificati. Il giovane ha pagato il biglietto per sé mentre lei – che poi è stata la principale protagonista dell’episodio – non ha pagato nulla né per sé né per i suoi cani, continuando oltretutto a tenerli senza museruola. I carabinieri non l’hanno fatta risalire a bordo, mentre il giovane, avendo pagato il biglietto per sé, ha continuato il viaggio sull’autobus lungo la regolare tratta.
«Tutto questo ha comportato l’interruzione della linea per oltre un’ora», spiega Dominici che ha sporto querela nei confronti della giovane per lesioni personali; anche l’azienda Autolinee nei giorni scorsi ha sporto querela per interruzione di pubblico servizio.
Non è che uno degli ultimi casi che capitano a chi svolge questo mestiere. Di episodi più o meno gravi se ne contano a decine, prosegue Dominici: circa una cinquantina all’anno.
Come quello capitato poco più di una settimana fa sulla linea che da Scansano porta a Grosseto la mattina alle 8. A bordo c’erano diversi passeggeri stranieri, oltre a qualche italiano. A u certo punto «sono saliti i verificatori della ditta esterna che si occupa di controllare i titoli di viaggio - racconta ancora il sindacalista - Si tratta di due ragazze che hanno elevato diversi verbali a chi non aveva i biglietti. Tra cui due stranieri che hanno reagito in malo modo. Hanno iniziato a minacciare le ragazze e a inveire dicendo che “sono di razza femmina e pertanto inferiori”. Ho fermato il mezzo – prosegue Dominici – e sono intervenuto in difesa delle ragazze, invitando i due a un comportamento più civile e rispettoso visto che in Italia rispettiamo tutti comprese le donne. Al che i due uomini si sono tranquillizzati e hanno fornito il documento. Alla fine le due verificatrici hanno elevato il verbale e i due sono scesi alla stazione di Grosseto». È finita l, ma non senza disagi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA