Follonica, pasticciere muore a 50 anni: i dolci e i progetti di cucina con i ragazzi
Simone Cavallini era nato a Livorno ma da tempo si era trasferito: «Per lui la cultura era donarsi totalmente agli altri». Fondò il Cantiere Cultura
FOLLONICA. La cucina, e in particolare la pasticceria, sono stati la sua grande passione. «Quando si deve creare un dolce bisogna essere precisi, attenti. Credo che anche quella fosse la massima espressione dell’amore verso il lavoro che si fa. Non si può improvvisare. E Simone riusciva a fare dei capolavori ogni volta che abbiamo avuto la fortuna di gustare e presentare alla città le sue creazioni, anche in occasioni pubbliche», ricorda l’ex assessora alla cultura Barbara Catalani, contattata dal Tirreno.
Lo chef pasticcere Simone Cavallini era sì nato a Livorno, ma da tempo abitava a Gavorrano ed era conosciuto ed amato nella città del golfo, dove si era saputo costruire una forte comunità. Una malattia se l’è portato via troppo presto, a 50 anni. Cavallini, infatti, si è spento martedì 25 febbraio all’ospedale Misericordia di Grosseto.
Fondatore del Cantiere Cultura
Per quasi dieci anni ha portato avanti a Follonica diversi progetti legati al Cantiere Cultura, di cui fu il socio fondatore. «Per lui – ricorda ancora Catalani – la cultura era un veicolo per donare agli altri qualcosa, non per celebrare se stessi. Ci ha sempre dato una risposta generosa facendo laboratori per bambini, collaborando con l’istituto comprensivo 1 grazie al progetto “Cooking time”, con cui si aiutava anche ragazzi con difficoltà. E avevamo avuto dei risultati di grande entità. Simone era una persona garbata, gentile e aveva una professionalità altissima. I ragazzi e le ragazze lo capivano e quindi la risposta era sorprendente».
Le estati al resort
Simone lavorava in autonomia, aveva seguito dei corsi di alta professionalizzazione anche fuori Follonica e d’estate lavorava in un resort. Tra gli ultimi incontri, raccontati anche dal nostro giornale, gli appuntamenti al Mercato coperto tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024 con un percorso educativo e di orientamento per i giovani alunni che vanno dalla scuola per l’infanzia fino alle scuole medie e che aveva come fine ultimo un modello di integrazione scolastica ed educativo alla corretta alimentazione.
La forza della gentilezza
Tutti lo ricordano come una persona piacevolissima, con un animo prima di tutto gentile. In un tempo fatto di strepiti e spesso di arroganza, lui invece si faceva riconoscere e si caratterizzava per questo suo lato garbato, raffinato. Fino alla fine. Cavallini infatti ha chiesto a tutti coloro che vorranno contribuire di donare alla Casa di Paolo a Palermo, un progetto fondato dalla nipote di Borsellino e rivolto proprio a quei giovani a cui si era lui stesso dedicato.
I funerali saranno giovedì 27 febbraio alle 9,30 nella chiesa di San Leopoldo. La camera ardente è in piazza Ugo Salti.