Addio alla marchesa Aimée Corsini, chi era la benefattrice di 103 anni di Porto Ercole
Aveva fondato la Croce rossa, non esitò a lasciare la sua vita agiata e privilegiata per mettersi al servizio del paese
PORTO ERCOLE. Il borgo marinaro dell’Argentario piange Aimée Russel, conosciuta da tutti come “la marchesa” Corsini – titolo e cognome acquisiti sposando Don Cino Tommaso dei principi Corsini marchese di Laiatico. Aveva 103 anni. Era nata il 28 luglio del 1921 a Boston. Ha dedicato la sua vita al volontariato e alla beneficenza. A Porto Ercole aveva fondato la Croce rossa.
L’infanzia
Aveva trascorso la sua infanzia a New York dove aveva frequentato le scuole. Il padre, un importante e noto architetto fu chiamato dal re della Grecia per un importante incarico. «Fu proprio durante il soggiorno di mio nonno in Grecia – racconta Alessandro Corsini, figlio di Aimée – che accadde un evento che ebbe grande influenza nella vita di mia madre. Il padre conobbe una donna in Grecia e questo lo portò al divorzio. Mia nonna però decise che le sue figlie dovessero crescere in Europa e così la vita di mia madre si snodò fra Firenze, Venezia, la Svizzera. Tutto questo avvenne prima della guerra. Quando iniziò il conflitto gli americani tornarono in patria ma mia mamma non poteva dimenticare tutte le persone che aveva conosciuto a Forte dei Marmi, come per esempio Gianni Agnelli». Aimée era una donna decisa sin da giovanissima. Non esitò a lasciare la sua vita agiata e privilegiata per mettersi al servizio del paese.
Il ricordo del figlio
«Una sera – prosegue il figlio – chiamò in camera la sorella per confidarle un segreto. Aveva la valigia pronta. Disse alla sorella che quella sera stessa, senza dire nulla a nessuno, senza chiedere il permesso alla madre, a soli 19 anni sarebbe partita per Londra a bordo di una nave. Si era arruolata nell’Office of Strategic Services (Oss), un servizio segreto statunitense operante nel periodo della seconda guerra mondiale. Fu il precursore della Central Intelligence Agency (Cia). La traversata fu lunga e lei la fece insieme e moltissimi soldati molti dei quali non avevano mai solcato il mare. Una scelta di cui non si pentì mai. Anzi – aggiunge il figlio – quando le si chiedeva del perché aveva lasciato la sua vita lei rispondeva che quella scelta le aveva procurato una grande emozione e durante quel viaggio il cuore le batteva fortissimo». Dopo la liberazione dal nazifascismo, Aimée cercò Don Cino Tommaso che aveva conosciuto durante il suo soggiorno a Firenze. Si frequentarono e si sposarono. La coppia tornò in America e vi restò fino al 1957. Dal 1958 Aimée e il marito tornarono in Italia. Per la marchesa iniziò un percorso di vita dedicato agli altri. «Si occupava, a Firenze – dice il figlio – delle moglie e di figli dei carcerati. Li aiutava ad andare avanti. Poi arrivò a Porto Ercole, luogo che lei ha sempre amato e ha considerato sempre la sua casa. È qui che Susanna Agnelli le chiese di fondare la Croce rossa». Aimée non se lo fece dire due volte e si mise al lavoro creando l’associazione. Il volontariato e le beneficenza hanno caratterizzato tutta la sua vita. A Porto Ercole sono indimenticabili le feste e gli eventi organizzati dalla marchesa per raccogliere fondi da destinare alla Croce rossa e a chi aveva situazioni particolari da affrontare. Nel borgo marinaro era molto amata. «Resta nei ricordi dei portercolesi – continua Alessandro Corsini – quando mia madre portò alcune donne di Porto Ercole a conoscere Grace Kelly» a Montecarlo. Nel 2015 fu insignita dal Comune di Monte Argentario del riconoscimento “Isolotto” con questa a motivazione: «nata in una terra lontana, per la sua umanità e disponibilità ha saputo integrarsi fra la gente di Porto Ercole divenendone punto di riferimento nell’impegno sociale».