Il Tirreno

Grosseto

Il lutto

Addio a Alberto Pareti, parrucchiere a Grosseto ma amante della Laguna


	A destra Alberto Pareti con la moglie, a sinistra Alberto da giovane<br />
	&nbsp;
A destra Alberto Pareti con la moglie, a sinistra Alberto da giovane
 

Nel 1955 il primo negozio in Bertani, nel 1987 inaugurò quello di via Fiume e nel 1997 aprì un salone in via Ombrone

27 maggio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Verrà seppellita domani, martedì 28 maggio, nel cimitero di Orbetello, la salma di Alberto Pareti, classe 1934 (avrebbe compiuto novant’anni a luglio), conosciuto e apprezzato parrucchiere grossetano.

I figli hanno esaudito il desiderio del padre di tornare nella sua terra, dopo che, per amore di figli, nipoti, bisnipoti e trisnipoti, è sempre rimasto a Grosseto, anche se spesso provava a caldeggiare un suo ritorno nei luoghi nati.

Alberto, persona adorabile, «corretta», come lo definiscono i figli, e professionalmente preparata, non ha mai fatto mistero del suo amore per il suo paese natale. «Lo lasciò a malincuore – dice il figlio Alessandro, parrucchiere di fama internazionale, insegnante della Kao Corporation – ad appena 21 anni, dopo aver imparato i primi rudimenti del mestiere nel negozio di suo zio, Bruno Masillo. Babbo e mamma stavano aspettando il loro primogenito Raffaello e l’occupazione non era remunerativa. Non voleva però mettersi in concorrenza con il fratello della mamma e decise di spostarsi Grosseto, nel quale ha vissuto fino all’ultimo giorno della vita».

Nel 1955 Alberto Pareti aprì il primo negozio, in Bertani, nel 1987 inaugurò quello di via Fiume, nel 1997 aprì un salone in via Ombrone, nei quali sono rimasti rispettivamente i figli Stefania e Alessandro, ai quali ha insegnato il mestiere di parrucchieri, che ha comunque coinvolto anche due nipoti, Riccardo, titolare di una barberia in via Saffi.

Nonostante abbia trascorso quasi settant’anni nel capoluogo, Alberto non si è però mai sentito grossetano, il suo cuore è sempre rimasto in Laguna e ha voluto che l’ultimo viaggio fosse nel suo amato paese d’origine: oggi alle 16 i funerali si svolgeranno del duomo di Orbetello, prima di essere seppellito nel cimitero, nella tomba che ha ospitato i suoi genitori, che nella vita avevano gestito un’attività di ristorazione, scomparsi più di cinquant’anni fa.

«Da quando andò in pensione – prosegue il figlio Alessandro – non passava giorno che prendesse la macchina e insieme a nostra mamma Eliana (originaria di Siena, ma trasferita a Orbetello ad appena tre anni) andasse verso l’Argentario e Orbetello. Il rituale era sempre lo stesso: un giro per il paese e un caffè dalla sorella, prima di tornare a casa. Ci faceva preoccupare, perché questo è avvenuto fino all’anno scorso, fino a quando è venuta meno la sorella. E quello è stato il primo duro colpo. Due settimane fa ci ha poi lasciato il marito di Stefania e questo l’ha segnato profondamente, si è praticamente lasciato andare, ha perso la voglia di vivere».

Nella seconda vita, quella da pensionato, dopo cinquant’anni nel salone, la passione principale di Alberto era di andare in giro per la Maremma, nella zona sud in particolare. Nei momenti liberi amava il gioco delle carte, inizialmente ramino e ultimamente a burraco.

Lascia Raffaello, musicista, che trascorso la vita tra Firenze e Poggibonsi; Stefania e Alessandro che lo hanno seguito nella passione per l’hair style, e Valentina, riflessologa plantare.


 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni