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Kasia Smutniak al Piccolo Cineclub per raccontare i muri della vergogna

Kasia Smutniak al Piccolo Cineclub per raccontare i muri della vergogna

Follonica: si proietta “Mur”, il docufilm in cui l’attrice debutta alla regia

14 aprile 2024
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FOLLONICA. Gran finale per il Piccolo Festival Tirreno. Anzi, grandissimo: perché la splendida rassegna organizzata dal Piccolo Cineclub Tirreno chiude con un appuntamento davvero d’eccezione: ospite della serata sarà infatti Kasia Smutniak, l’attrice di origini polacche da quasi vent’anni stella del cinema italiano d’autore, chiamata da registi come Carlo Mazzacurati, Ferzan Özpetek, Paolo Sorrentino, i fratelli Taviani, Francesca Archibugi e Silvio Soldini, solo per citarne alcuni. Mercoledì 17 aprile Kasia Smutniak sarà alla Sala Tirreno di Follonica per dialogare con il pubblico su “Mur”, il suo esordio come regista, docufilm presentato in in selezione ufficiale al Toronto International Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma e vincitore del Nastro d’Argento 2024 per il miglior documentario. A suo fianco, la sceneggiatrice Marella Bombini.

Mur, è incentrato sul muro d’acciaio che per per 186 chilometri percorre il confine tra Polonia e Bielorussia. Una barriera costruita per respingere i migranti che tentano di entrare nell’Unione Europea in cerca di rifugio. Smutniak, insieme a degli attivisti locali, si sposta dalla casa di sua nonna fino alla zona proibita per riprendere e vedere coi suoi occhi quell’orrore d’acciaio di cui non esistevano foto.

Il film è una produzione Fandango, in associazione con Luce Cinecittà.

Il film

È il marzo 2022: da pochi giorni la Russia ha invaso l’Ucraina e l’intera Europa si è mobilitata per dare asilo ai rifugiati. La Polonia si è distinta per tempestività e generosità, me è lo stesso Paese che ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di altri rifugiati. Una striscia di terra che corre lungo tutto il confine bielorusso, chiamata zona rossa, impedisce a chiunque di avvicinarsi e vedere la costruzione del Muro, il protagonista della storia raccontata in questo film.

Kasia Smutniak esordisce alla regia con un lavoro che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia. Il percorso, un incerto e rischioso viaggio nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, inizia davanti a un muro e davanti a un altro muro finisce. Grazie all’aiuto di attivisti locali e con una leggerissima attrezzatura tecnica, la regista raggiunge il confine e filma ciò che non si vuole raccontare. Il primo muro respinge i migranti che arrivano da terre lontane, attraversando il bosco più antico d’Europa, una frontiera impenetrabile in un mare di alberi.

“Puszcza Białowieza”, così si chiama quel bosco, che, proprio come il mare, è un elemento nuovo per le migliaia di persone che tentano il viaggio.

Il secondo, quello di fronte alla finestra di casa dei nonni a Łódz, dove la regista giocava da bambina, è il muro del cimitero ebraico del ghetto di Litzmannstadt. Cercando di riconciliarsi con il proprio passato, Kasia torna a casa con una forte consapevolezza: l’accoglienza non deve fare distinzioni, chiunque sia in pericolo va soccorso, un continente che si definisca democratico non innalza muri.

Di tutto questo, dei grandi temi globali e intimi affrontati da “Mur” l’attrice e la sceneggiatrice dialogheranno con gli ospiti del Piccolo Cineclub.

Info e prenotazioni

L’appuntamento con Mur è mercoledì prossimo, 17 gennaio, con due proiezioni (alle 18,30 e alle 21,30) alla Sala Tirreno di via Bicocchi 53, Follonica. Per informazioni e prenotazioni: 339 3880312.

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