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Coppa Davis, la scoperta di un appassionato di Follonica: «Ha un errore sulla targa»

di Michele Nannini

	La Coppa Davis: nel cerchio l'errore
La Coppa Davis: nel cerchio l'errore

Ad accorgersene un follonichese durante la mostra: «C’è scritto “natches”»

29 marzo 2024
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FOLLONICA. A volte basta una lettera, sbagliata, per cambiare il senso di un’impresa. Ma la cosa clamorosa è che nessuno in quasi 50 anni si sia accorto dell’errore o, per lo meno, che non sia stato mai nemmeno citato. Perché parliamo di uno dei trofei sportivi più famosi, visti e fotografati del mondo, ovvero la coppa Davis vinta lo scorso anno dall’Italia e ospitata per tre giorni nella sala dei fantasmi al museo Magma di Follonica.

È lì che Cristiano Battisti, follonichese appassionato di sport, presidente del rione Zona Nuova del carnevale, si è accorto che nella targa del 1976 che ricorda la prima vittoria italiana dell’insalatiera la parola “matches”, ovvero incontri, è diventata “natches”, ovvero “presepi”, anche se non tutti i dizionari sono concordi nella traduzione. Ma la cosa più strana è che questo errore abbia passato indenne 48 anni di competizioni. «Come tanti follonichesi sono andato a vedere la coppa Davis al Magma – spiega – una prima volta durante l’inaugurazione e poi successivamente con più calma: è un evento forse irripetibile, quando l’Italia ha vinto nel 1976 avevo sei anni, abbiamo rivinto che ne ho 54 e se passano altri 50 anni difficilmente potrò rivedere la coppa. Mi sono messo subito a cercare la targa commemorativa di quella prima vittoria perché per me e per i ragazzini dell’epoca quei quattro tennisti erano dei veri e propri idoli tanto che con il mio gruppo di amici comprammo tutti le racchette e passammo l’estate a giocare a tennis in mezzo alla strada. La passione poi è scemata per mille motivi – continua – ma Panatta, Barazzutti, Zugarelli e Bertolucci sono rimasti nei miei ricordi e per questo li ho cercati nella coppa: quando ho trovato la targa dopo qualche minuto ho notato l’errore ovvero natches, presepi, al posto di matches, incontri, ed era evidente che chi aveva realizzato l’incisione aveva sbagliato la lettera».

Da lì è iniziata un’altra ricerca, per capire se questo errore fosse acclarato e non sia stato mai corretto in quanto diventato ormai parte integrante della coppa. «Sul momento non ho detto niente a nessuno anche perché poteva tranquillamente essere una cosa risaputa della quale solo io magari non ero a conoscenza – continua – quindi ho iniziato a cercare su internet riferimenti a questo errore, per capire se qualcuno avesse mai segnalato la discrepanza, ma in qualche ora di ricerca ho ripercorso tutta la storia, ma non ho trovato nessuno che parlasse dell’iscrizione sbagliata. Così ho condiviso con qualche amico la foto della targa sbagliata anche se mi è sembrato strano che in quasi 50 anni nessuno se ne fosse accorto, però la targa viene incisa dopo la vittoria e la coppa probabilmente non è mai tornata in Italia dopo la sua realizzazione e nessuno ci aveva mai messo gli occhi sopra. Ieri infine ho mandato una mail alla Federazione Italiana Tennis e Padel per capire se fossero a conoscenza del fatto e valutassero se fosse un errore da correggere: mi è sembrato giusto – conclude – anche solo per rispetto ai quattro vincitori del 1976 che hanno realizzato un’impresa storica». 

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