Il Tirreno

Grosseto

L’intervento

Grosseto, lavoro e schiavitù: Alessandro Barbero e la dura lezione di Ribolla

di Giulia Betti*
Alessandro Barbero in primo piano (foto Giancarlo Grassi)
Alessandro Barbero in primo piano (foto Giancarlo Grassi)

Il professore parla all’Ex Cinema registrando un programma tv

25 marzo 2024
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Grande serata, venerdì, all’Ex Cinema di Ribolla per l’ospite d’eccezione, il professor Alessandro Barbero, qui per parlare di “Lavoro e schiavitù”. Una conferenza “sotto le telecamere”, registrata per il programma “In viaggio con Barbero” e in onda prossimamente su La7.

Un argomento delicato e importante, per affrontare il quale lo studioso piemontese ha scelto non a caso Ribolla: un luogo simbolo, teatro della tragedia del 4 maggio 1954 in cui un’esplosione di gas uccise 43 minatori nella miniera di lignite, e della quale si avvicina il 70° anniversario.

In sala tanti giovani, e non solo, accorsi da tutta la provincia e anche da altre parti della Toscana, tant’è che gli addetti hanno dovuto aggiungere tutte le sedie possibili nell’Ex Cinema.

Barbero, prof a Torino in pensione da poco tempo, negli ultimi anni è diventato famoso per i podcast dei suoi convegni su temi storico-politici e per lo stile divulgativo appassionato che lo rende particolarmente amato dal pubblico di ogni età, soprattutto dagli studenti.

Introduce la conferenza un breve discorso del sindaco di Roccastrada, Francesco Limatola, che accenna l’argomento della “lezione” e ringrazia, visibilmente emozionato, il professor Barbero per la sua presenza. L’applauso fragoroso del pubblico accompagna l’ospite sul palco; il professore introduce, con il modo di fare intenso che lo caratterizza, la discussione analizzando la definizione di “lavoro” nel mondo d’oggi, passando poi in rassegna alcuni aneddoti legati al tema della schiavitù e del lavoro.

«Lo scopo – ribadisce Barbero nel corso della conferenza – è invitare le persone a una seria riflessione sulla condizione lavorativa nel mondo attuale attraverso le testimonianze del passato; la Maremma – continua il professore – è stata una terra storicamente connotata dalla lotta degli operai di miniera e dei contadini, i quali hanno lottato faticosamente per ottenere migliori condizioni di vita. Oggi – aggiunge lo studioso – il lavoro ha assunto una nuova forma, totalmente inedita e diversa rispetto da quelle descritte da Marx; dopo gli schiavi, i servi e gli operai, la fase che stiamo vivendo adesso verrà analizzata dagli storici del futuro a cui sapranno dare un nome».

La platea è letteralmente rapita dalle parole del professore e l’ora e mezza circa di intervento passa velocissima. Per rendere chiara la spiegazione sull’evoluzione dei concetti di lavoro e di schiavitù nel corso del tempo, Barbero dipana tre racconti collocati in diversi periodi storici – età antica, periodo della tratta degli schiavi e un episodio del secondo Ottocento – che danno una lampante indicazione di come lo stato dei lavoratori sia mutato profondamente in passato e di come ancora cambierà in futuro.

L’intervento del professore si chiude tra gli applausi scroscianti e i cori del pubblico in un bel momento per la comunità di Ribolla, nel ricordo della tragedia del 1954, ma anche di riflessione per l’attualità.

Il professore, da parte sua, si offre volentieri all’interazione con il pubblico, firmando i libri dei numerosi fan assiepati sotto al parco e rilasciando dichiarazioni ai giornalisti.

Ma la visita di Alessandro Barbero a Ribolla non si conclude qua. Per la seconda parte del programma “In viaggio con Barbero”, sabato, il professore ha visitato il pozzo Camorra, il luogo della tragedia del 1954, e ha incontrato le persone legate a quella vicenda che ispirò tra l’altro “La vita agra”, capolavoro dello scrittore Luciano Bianciardi. Tutto prossimamente, sempre su La7.

*Studentessa

Laureanda in Filosofia

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