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Furti

Faisal, 26enne ghanese, derubato di soldi e permesso di soggiorno

di Elisabetta Giorgi
Faisal Abdul-Mumin Goma, 26enne ghanese derubato (foto BF)
Faisal Abdul-Mumin Goma, 26enne ghanese derubato (foto BF)

Raid nelle auto, tra le vittime il giovane arbitro fuggito dall’Africa anni fa

31 ottobre 2023
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GROSSETO. Rubare un permesso di soggiorno si può? È quanto è toccato a un ragazzo originario del Ghana, arbitro di basket regionale, mediatore linguistico, rimasto vittima della furia scatenata dei ladri/vandali che imperversano in città. Lui si chiama Faisal Abdul-Mumin Goma, è nato nel 1997 in Ghana e abita a Grosseto con moglie e figlia.

Lavora in un centro di accoglienza e sette anni fa è stato il primo donatore di sangue migrante della provincia di Grosseto. Gli hanno rubato lo zaino, dentro al quale erano patente, carte di credito e contanti, oltre (purtroppo) al permesso di soggiorno che si era conquistato e che ora dovrà replicare. Faisal era stato amico, tra le altre cose, del connazionale ghanese Emmanuel Yeboah, il 36enne che morì dopo essere precipitato per circa 8 metri dal ponte sull’Ombrone, alle porte di Grosseto. Era il 16 dicembre 2021 quando Yeboah, in bici, fu travolto da un autocarro morendo sul colpo e Faisal si dette un gran da fare per aiutare la famiglia e far tornare le spoglie dell’amico nel suo paese d’origine. Un giovane dal cuore d’oro, che ora ha sperimentato anche un fenomeno in voga a Grosseto, quello dei furti nelle auto. Macchine scassinate, forzate, con i vetri spaccati. Gli episodi sono frequenti, in questi giorni.

Due notti fa un uomo è stato scoperto in flagrante e arrestato in via Sonnino mentre tentava il colpo in una macchina. Bloccato dal proprietario che l’ha sorpreso, è stato raggiunto e portato in caserma dai carabinieri.

Domenica pomeriggio ecco un altro episodio, stavolta in pieno giorno. Sono le 15,30 e Faisal sta per partire alla volta della provincia senese. «Dovevo andare ad arbitrare una partita di basket ad Asciano – racconta al Tirreno – Sono andato con la mia Opel Meriva in via Austria e ho parcheggiato nei pressi degli impianti sportivi in attesa di un collega con il quale dovevo arbitrare la gara. Sono uscito dall’auto per pochi minuti, aspettando fuori il collega, e quando sono tornato lo zaino era sparito dall’abitacolo».

La macchina era stata chiusa; qualcuno l’ha aperta non sappiamo come (non ci sono segni di scasso), portando via la sacca adagiata sul sedile. Dentro c’era di tutto. «Documenti, carte della banca, e soprattutto il permesso di soggiorno», racconta lui amareggiato. Il sospetto è che ad agire sia stata una donna con tuta e t-shirt gialla, che poco prima gironzolava nel parcheggio con fare strano e sospetto, e che si è accostata a lui chiedendogli soldi. «Devo andare a Follonica, puoi darmi 10 euro per la benzina?», gli aveva chiesto.

Faisal è impiegato in un centro di accoglienza a Grosseto da anni; è mediatore linguistico.

Nativo del Ghana, è arrivato in Maremma nel 2013 (aveva solo 16 anni), parla e scrive italiano benissimo.

Nome ormai conosciuto a livello sportivo, è arbitro di basket regionale e milita in tutta la Toscana in serie D/C. Qualche anno fa è diventato il primo migrante della provincia di Grosseto a donare il sangue. Dopo essersi iscritto all’Avis, a dicembre 2016 effettuò la sua prima donazione di sangue al centro trasfusionale dell’ospedale Misericordia. Un migrante che ha visto la morte in faccia nel tragitto dal Ghana alla Libia e poi all’Italia, e che ora lavora a pieno ritmo e si è creato una nuova vita e una bellissima famiglia, insieme alla moglie Martina e alla figlia.

In questi giorni altri colpi sono stati messi a segno nelle auto. A farne le spese è stato anche Durim Mema, uno degli ex fondatori della comunità islamica in Maremma, che aveva posteggiato la macchina sotto casa, in via Duprè, e se l’è ritrovata a soqquadro. «Mi hanno rubato due telefonini e la sacca da calcio di mio figlio, con tutte le sue cose sportive. Ci tenevamo molto, e aveva un costo. Invito i vicini della via a stare attenti», ha scritto in queste ore. Durim ha sporto denuncia ieri sera ai carabinieri.

«Anche a me hanno rubato in auto in via Spinelli, senza rompere nessun vetro», racconta Paola Novelli. È successo di notte. «Avevo parcheggiato vicino casa la sera alle 20,30. La mattina dopo sono andata al lavoro e l’auto era nel caos». Cassetti aperti, una gran confusione, spiccioli spariti; un cappottino e le magliette della figlia rubate. I ladri hanno aperto il cruscotto e tirato fuori il libretto di circolazione forse per vedere il nome, «ma per fortuna non avevo le chiavi di casa». Non è stata fatta denuncia.

Altro caso poche notti fa in via Leopardi, altra macchina scassinata, nessun vetro rotto e chissà quale stratagemma. Colpi su colpi, negli ultimi 2/3 giorni, per cercare qualcosa da rubare. Mai lasciare le portiere aperte, neppure per pochi minuti.


 

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