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Danni per il nubifragio: richieste per 3,8 milioni

di Michele Nannini
Casa e garage invasi dal fango con il muro divisorio abbattuto dai detriti in via Stromboli (foto Giorgio)
Casa e garage invasi dal fango con il muro divisorio abbattuto dai detriti in via Stromboli (foto Giorgio)

Il Comune invia alla Regione le istanze di 145 privati cittadini. Passo fondamentale per ottenere lo stato di calamità naturale

31 ottobre 2023
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FOLLONICA. Ammonta a quasi 4 milioni di euro la conta dei danni causati dal nubifragio che lo scorso 18 ottobre si è abbattuto sulla città del Golfo provocando allagamenti in parecchie zone del territorio comunale; soprattutto a Pratoranieri, in via Matteotti e lungo il litorale.

Un bilancio che è lievitato giorno dopo giorno, da quando cioè i tanti privati cittadini che hanno subito la furia del fango e dell’acqua hanno iniziato a inoltrare segnalazioni all’amministrazione comunale per quanto andato irrimediabilmente perduto nel corso di quel disastroso pomeriggio.

Un conto al quale si sono aggiunti anche i danni al patrimonio pubblico, che necessiterà anch’esso di profondi interventi di risistemazione.

L’analisi delle segnalazioni si è conclusa ieri mattina, come deciso dall’amministrazione qualche giorno fa. Il dettagliato resoconto è stato quindi inviato alla Regione Toscana, rappresentando la documentazione più importante e fondamentale per poter fare richiesta dello stato di calamità naturale, richiesta che il Comune aveva già anticipato nelle ore successive al nubifragio e che adesso è supportata anche dal lungo elenco di quanto distrutto in quelle due ore di nubifragio.

Sono soprattutto i privati ad aver subito i danni maggiori: le segnalazioni che riguardano le proprietà delle famiglie follonichesi ammontano a 2 milioni e 900 mila euro, un conto salito rapidamente anche perché comprende non solo quanto materialmente distrutto ma anche e soprattutto i costi per ripulire le zone alluvionate o ripristinare i servizi danneggiati.

La cifra stimata riguarda infatti i danni alle abitazioni inondate dal fango e i costi per la pulizia e l’intervento delle ditte di spurghi, i danni alle auto parcheggiate nei garage allagati, ai mobili e agli elettrodomestici che sono inevitabilmente stati gettati via.

A questa cifra va poi aggiunta la lista degli interventi che riguardano il patrimonio pubblico e che hanno permesso il ripristino di fossi, fogne e manto stradale, costati 820 mila euro. E ancora l’elenco degli interventi agli edifici – sempre di proprietà pubblica – e agli impianti sportivi pari a 78 mila euro e, infine, la spesa per i danni che hanno subito il litorale e la linea di costa, che ammontano a circa 20 mila euro.

Nel complesso, quindi, i danni causati dal maltempo del 18 ottobre superano i 3 milioni e 800 mila euro.

Da qui il Comune partirà per cercare di ottenere lo stato di calamità, condizione che potrebbe aiutare (e non poco) nell’ottenimento di possibili ristori da parte della Regione Toscana, comunque ancora tutti da confermare.

«L’obiettivo dell’amministrazione comunale – spiegano da palazzo civico – è quello di ottenere eventuali contributi sulle spese per il ripristino e, per questo motivo, è stato chiesto alla cittadinanza di inviare una mail con l’elenco dei danneggiamenti subiti alle proprietà. I quartieri di Pratoranieri, Corti Nuove, Campi Alti e San Luigi sono stati i più danneggiati, con 145 in totale le richieste pervenute agli uffici tramite la mail dedicata».

Siamo quindi solo all’inizio dell’iter burocratico per ottenere lo stato di calamità ed eventualmente fondi a supporto del pubblico e dei privati. Qualora si creassero le condizioni per avviare la procedura del rimborso spese, sarà direttamente il Comune che ne darà comunicazione attraverso i canali istituzionali dell’ente assieme alla modulistica che si renderà necessaria.

«Riteniamo doveroso richiedere lo stato di calamità naturale tramite la Regione Toscana», commenta il sindaco Andrea Benini confermando la volontà già espressa nelle ore successive al nubifragio.

Tra le righe si legge che quello che si para davanti all’amministrazione comunale non sarà sicuramente un percorso semplice. «I follonichesi ci hanno inviato foto e video di quello che è successo nelle loro abitazioni, e le spese per riparare e sanificare le proprietà sono veramente ingenti. Le mail che sono state inviate servono solo a creare un primo elenco, in modo da avere un’idea chiara del danno che è stato causato alla città. Qualora venisse riconosciuto lo stato di calamità naturale – conclude Benini senza però sbilanciarsi più di tanto, vista la delicatezza della procedura – sarà necessario compilare delle domande specifiche di cui daremo notizia».

Nel frattempo, ieri, gli occhi erano puntato al cielo plumbeo su cui gravava l’allerta meteo diramata dalla Protezione civile il giorno precedente. Il Comune si era attrezzato chiudendo le scuole di ogni ordine e grado, i cittadini – specialmente quelli al pianterreno – tenevano pronti stivali da pioggia e sono andati a dormire con un occhio e un orecchio aperti, le antenne dritte per captare lampi e tuoni forieri di un altro nubifragio in arrivo all’orizzonte.


 

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