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Una vita al buio, poi l’intervento del professor Vincenzo Sarnicola: premio al chirurgo che ha donato la vista a un cieco

di Elisabetta Giorgi
Una vita al buio, poi l’intervento del professor Vincenzo Sarnicola: premio al chirurgo che ha donato la vista a un cieco

Grosseto: Emiliano Bosca aveva perso da 30 anni la vista all’occhio sinistro e negli ultimi 10 aveva iniziato a perdere anche quella all’occhio destro. Per il medico solenne cerimonia alla Pontificia Università per alti meriti scientifici

10 ottobre 2023
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GROSSETO. L’83enne Emiliano Bosca da molto tempo aveva perso la vista all’occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile. Negli ultimi 10 aveva progressivamente perso anche la funzione visiva anche dell’occhio destro, per una patologia cronica rara che ha distrutto la cornea e la superficie oculare. Dunque, la sua vita era “al buio”.

A restituirgli la vista è stato alcuni mesi fa il professor Vincenzo Sarnicola, che ha ricevuto un premio a Roma per altissimi meriti scientifici, in particolare proprio per questo intervento. L’appuntamento era sabato dalle 17,30 nell’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana. Ad assegnare il premio la giuria della XXI edizione del Premio Internazionale “Vexillum Giuseppe Sciacca”, che ha letto le motivazioni del riconoscimento al prof e proiettato sul maxischermo il suo lungo curriculum, i suoi meriti, le sue innovazioni scientifiche, oltre ai dettagli sull’intervento chirurgico. La solenne cerimonia è avvenuta a Roma alla presenza di cardinali, autorità ecclesiastiche, civili e militari, esponenti del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede e il Quirinale. Ad accompagnare il professore le figlie Caterina ed Enrica, entrambe oculiste. Premiato anche il professor Michele Reibaldi, che con Sarnicola ha operato l’83enne a Torino. «È stato uno dei giorni più belli della mia vita condiviso con le mie figlie che hanno collaborato in questa esperienza unica», ha commentato il prof, che è ai vertici dell’oculistica mondiale. Sarnicola è presidente di Sicsso (società internazionale cellule staminali e superficie oculare) e consigliere della Siso (società italiana scienze oftalmologiche). L’intervento premiato, che ha avuto un’eco notevolissima nel mondo, è avvenuto il 9 marzo all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Per la prima volta un paziente cieco ha recuperato la vista a un occhio grazie all’altro occhio non vedente.

Emiliano Bosca aveva perso da 30 anni la vista all’occhio sinistro e negli ultimi 10 aveva iniziato a perdere anche quella all’occhio destro; cornea e superficie oculare erano distrutte. Negli ultimi anni l’occhio destro era stato sottoposto a due trapianti di cornea tradizionali, ma entrambi erano falliti per la mancata funzionalità della superficie oculare. In questo intervento, per la prima volta al mondo, è stato realizzato un autotrapianto dell’intera superficie oculare prelevata dall’occhio sinistro, comprendente non solo la cornea ma anche una parte di sclera e l’intera congiuntiva comprese le cellule staminali del limbus; dunque un autotrapianto estremamente esteso, complesso ma che ha portato ai risultati sperati.

Il premio internazionale ogni anno conferisce riconoscimenti a chi ha saputo distinguersi nel proprio campo di lavoro o studio.

Vincitrice assoluta della cerimonia è stata la statunitense di origini bulgare Sofia Tomov, inventrice del software “Qardian Labs” che - attraverso l’intelligenza artificiale - consente di migliorare la diagnosi delle patologie cardiache e la valutazione delle relative ipotesi di rischio, come nel caso dell’arresto cardiaco improvviso. Un algoritmo di sua invenzione seleziona preventivamente i farmaci adatti al paziente, evitando gli effetti collaterali.

Fra i premi conferiti, quello allo scozzese professor Jon Henderson per l’archeologia Marina, al professor Georgios Chrousos (Grecia) premiato per l’endocrinologia. Quello ai due studenti ellenici Andreas Alikaniotis (20 anni) e Angelos Tsiamouras (19 anni) che hanno salvato 26 persone coinvolte nel disastro ferroviario dello scorso febbraio tra Tempe e Larissa. Intensa l’esibizione di Alberto Cartuccia Cingolani, geniale pianista prodigio di 6 anni, appassionato di Mozart.
 

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