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La curiosità

Una straordinaria purezza notturna: è in un paese della Maremma il cielo più buio d’Italia

di Ivana Agostini
Nella foto grande l’aspetto del cielo stellato. Accanto l’astrocampo di Montauto
Nella foto grande l’aspetto del cielo stellato. Accanto l’astrocampo di Montauto

L’astrofisico Gianluca Masi: «I monitoraggi mostrano un’assenza di inquinamento luminoso»

30 agosto 2023
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MANCIANO. «Il cielo di Manciano è il più buio d’Italia». Questa non è una percezione ma un dato scientifico confermato anche dall’astrofisico, Gianluca Masi, responsabile del progetto Virtual Telescope, che invita a preservare questa risorsa del territorio.

«Sono stati svolti monitoraggi sull’inquinamento luminoso dei cieli italiani e – sostiene Masi – il territorio del comune di Manciano offre condizioni di purezza e oscurità del cielo, ovvero di assenza di inquinamento luminoso, che ne fanno una risorsa pressoché unica su scala nazionale per le scienze astronomiche e il turismo legato alla fruizione della volta celeste come elemento naturale».

Il motivo, spiega l’astrofisico, è presto detto: «Si tratta di un’oasi che in questi anni, nonostante tutto, ha mantenuto un cielo primitivo, traboccante di stelle. Un luogo che non si trova a 3mila metri di quota (luoghi, quelli, di interesse solo virtuale, visto che non si possono frequentare con facilità), ma a circa 300 metri sul livello del mare, a pochi chilometri dalla costa, fruibile da tutti. Un luogo che si è mantenuto pressoché incontaminato, per le sue caratteristiche rurali e per l’amore e le attenzioni verso quel territorio da parte di chi lo abita. A così tanta bellezza diurna la Maremma – chiosa – soprattutto a Manciano, aggiunge altrettanta magnificenza notturna: un cielo intatto in tutte le sue stelle, che regala un’esperienza cui l’osservatore fatica a credere; eppure è tutto vero».

I più recenti studi internazionali, in effetti, mostrano come il territorio del comune di Manciano sia quello meno colpito dall’inquinamento luminoso in tutta la Penisola.

Così unico e speciale che quasi dieci anni fa un agriturismo locale, i cui proprietari seppero dimostrare grande lungimiranza, ha avuto l’idea di mettere a disposizione una parte della proprietà per installazioni astronomiche, controllabili da remoto: cupole e box a tetto scorrevole, oggi arrivati al numero di 25.

Tra di essi, c’è la postazione del Virtual Telescope Project. Una concentrazione di telescopi senza eguali in Italia, gestiti da appassionati e studiosi di tutto lo Stivale.

«Rischierei di tessere le lodi del cielo di Manciano per ore – dice Masi – tanto esso mi ha stregato, tanto esso mi ha permesso di rilanciare le attività scientifiche e divulgative del progetto Virtual Telescope. Al punto che poche settimane fa la stazione là installata del mio progetto è stata inserita nel prestigioso International Asteroid Warning Network, che lavora sotto gli auspici delle Nazioni Unite e che svolge un importante compito nell’ambito della difesa planetaria. Una risorsa in cui il Comune di Manciano, con grande lungimiranza, crede moltissimo».

È proprio questo, però, il luogo prescelto per portare avanti un progetto di energia alternativa, per collocare, nella zona del Montauto, otto pale eoliche alte circa 200 metri, con diametro di circa 170 metri, per una potenza complessiva di 48 Mw. Non solo: nella stessa zona era stato presentato un altro progetto per 100 ettari di fotovoltaico. Tutto questo a poca distanza dalla Riserva di Montauto, dal Parco Archeologico di Vulci.

«Come è possibile – chiede l’astrofisico – che si sia trascurata l’esistenza di un importante centro astronomico nella zona, attivo da circa dieci anni? L’opera proposta stravolgerebbe pesantemente l’ambiente rurale ove verrebbe installata, generando inoltre una notevole contaminazione luminosa. Questi impianti portano con sé una notevole quantità di luce artificiale, in parte necessaria per segnalare la presenza di pale così grandi, in parte utilizzata per illuminare le infrastrutture dell’impianto. Auspico che la comunità astronomica nazionale ci sia vicina in questa vicenda».

Il sindaco di Manciano, Mirco Morini, si è dichiarato subito contrario e sostiene che «farà di tutto per opporsi».

Il cielo incontaminato sta rivestendo sempre maggiore importanza anche per il sorgere del cosiddetto turismo astronomico. «In Italia, questo comparto dell’offerta turistica sta muovendo i primi passi, – aggiunge Masi – anche grazie alla scoperta di aree del territorio nazionale ancora caratterizzate da un cielo privo di inquinamento luminoso come è il territorio di Manciano che, quindi, ha un grande potenziale sotto questo punto di vista». 

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