Il Tirreno

Grosseto

L’allarme

Grosseto, due cani avvelenati con pasticche per topi: i padroni li salvano

di Elisabetta Giorgi
Via Basilicata, la strada in cui sono state trovate pasticche color rosa fucsia di veleno per cani
Via Basilicata, la strada in cui sono state trovate pasticche color rosa fucsia di veleno per cani

Episodi gemelli: è allarme in via Basilicata. I proprietari hanno fatto un esposto alla polizia municipale

01 aprile 2023
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GROSSETO.  Quanta paura per la cucciola Pasifae, un delizioso cocker di 8 mesi dallo sguardo dolce e dal nome mitologico ispirato alla madre del Minotauro e moglie del re di Creta Minosse. Un nome particolare perché «mia figlia è appassionata di mitologia», dice Claudio Vannucchi, ex imprenditore già titolare di una notissima macelleria in via Oberdan a Grosseto, oggi in pensione, il quale racconta di un bruttissimo caso capitato al quattrozampe di famiglia. Ha fatto una segnalazione alla Municipale.

L’animale poteva morire, dopo aver ingerito pasticche “rosa” di veleno per topi spuntate nel giardino di via Basilicata, una traversa di via Emilia. Per fortuna si è salvato grazie al tempestivo intervento della padrona. È successo alcuni giorni fa verso le 23. «Mia figlia che vive a Granarolo (provincia di Bologna, ndr) era tornata qua da noi – dice Vannucchi – È arrivata con la sua cucciola che ha adottato quest’anno e una sera l’ha mandata fuori in giardino per fare i bisogni. Premetto che mia figlia è sempre molto attenta a tutto, guarda ogni passo che fa, perciò si è accorta subito che il cane mangiava qualcosa vicino ai fiori, le ha aperto la bocca e ha trovato una pallina rosa, morbida tipo “pongo”. In poco tempo ha preso due cucchiai di sale e l’ha fatta vomitare». Con questo espediente il cocker ha espulso quel che aveva mangiato e si è salvato. La padrona è laureata in cinofilia e lavora in un mangimificio per cani, «conosce le cose da fare». Una situazione simile era accaduta tempo fa ma «non le avevamo dato gran peso – prosegue Vannucchi – Capitò a novembre» ma siccome furono trovati escrementi rosa di uccello, si pensò che i bocconi fossero stati messi per tenere alla larga gazze e piccioni e che i volatili li stessero portando in giro. «Stavolta però è successo in un ambito più sospetto, nel giardino di casa. Le palline erano nascoste tra le foglie, tra quelle poche foglie che abbiamo a foglia larga nel cortile, come se qualcuno ce le avesse tirate». La convinzione è che sia stato un gesto doloso. Anche perché passata una settimana circa, lo stesso episodio è capitato al vicino di casa. Vannucchi aveva appena fatto in tempo ad avvisarlo, raccontando dell’episodio e dello stratagemma del sale, che tutto si è ripresentato. «Io ho un barboncino – racconta il vicino – Si chiama Winner. La sera l’avevo fatto uscire per fare la pipì e lui si era avventato verso la pasticca di veleno trovata vicino al vaso, evidentemente appetitosa. Sono andato subito a toglierla: lui ha deglutito tutto e allora, grazie al consiglio del mio vicino che mi aveva suggerito come fare, ho preso il sale e l’ho fatto vomitare. Si è salvato per fortuna. Io non voglio pensare che ci sia qualcuno che l’abbia fatto apposta, sarebbe troppo grave; ma invito i proprietari a stare attenti, nel caso a far rimettere subito l’animale per liberarlo dal veleno. E a denunciare tutto alla Municipale».


 

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