Il Tirreno

Grosseto

Verso le elezioni: Gavorrano

Il maxipolo progressista si presenta: «La prima vittoria? La nostra unità»

Luca Barbieri
Il maxipolo progressista si presenta: «La prima vittoria? La nostra unità»

La candidata Stefania Ulivieri: «Antifascismo e solidarietà i punti fermi»

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GAVORRANO. A vedere il tavolo che si distende in orizzontale e la sala piena, l’idea arriva subito dai presenti e dagli addetti ai lavori: Gavorrano come «laboratorio» per un polo progressista, un centrosinistra compatto, perché no da esportare, non solo nella prossima tornata elettorale.

Certo, il nome della lista ancora non c’è, e anche su nomine e incarichi la risposta è chiara («prima i temi, poi il resto»); ci sono invece i fil rouge che tengono insieme la coalizione di centrosinistra che ieri, sabato 18 marzo, si è presentata con la candidata sindaca Stefania Ulivieri – attuale assessora al bilancio – verso le amministrative del 14-15 maggio: antifascismo, sostegno della Costituzione, «visione pacifista» e la crescita di una Gavorrano «progressista», ribadisce la candidata.

Con lei, completo nero e mazzo di fiori in mano, ci sono Fabrizio Tonini (Pd), il segretario provinciale di Sinistra Italiana Nicola Menale, Donatella Dominici di Italia Viva, Vito Cerretti di Azione, Andrea Bartolozzi (il farmacista che proprio nei giorni scorsi, dopo l’annuncio della sua candidatura, ha scelto invece di sostenere Ulivieri), ai quali si aggiungeranno poco dopo Mauro Biagioni (Socialisti) e Giovanni Zannoni (Popolari in rete) che con Rifondazione Comunista e Verdi formano appunto la coalizione chiamata a “sfidare” quella di centrodestra che sostiene Andrea Maule.

Fiori e banchetti

Nell’anticipo di primavera e a poco meno di due mesi dalle elezioni, anche il pre-incontro delinea il quadro. E allora in sala spiccano l’ex sindaco Massimo Borghi (a lui il primo ringraziamento della candidata nel discorso inaugurale), l’assessore Daniele Tonini (vicesindaco in pectore, in caso di vittoria), il sindaco Andrea Biondi e il segretario provinciale dem Giacomo Termine, tra gli altri. Prima del via c’è la consegna dei fiori a Ulivieri, ci sono i lunghi abbracci e all’ingresso c’è il banchetto dell’Anpi della zona con la presidentessa Giovanna Bagni pronta a raccogliere le firme da inoltrare in prefettura per dire “no” a una strada intitolata a Giorgio Almirante nella vicina Grosseto. Poi quando sono da poco scoccate le 11 il taglio simbolico del nastro della nuova coalizione.

Il laboratorio

E il via è ovviamente affidato alla candidata: «Qui a Gavorrano ho deciso di vivere e far crescere i miei due figli. Il desiderio di restituire qualcosa a questa terra mi ha spinto cinque anni fa a dedicarmi attivamente alla vita amministrativa candidandomi al consiglio comunale e accettando la nomina ad assessore. È stata un’esperienza importante di cui ringrazio il sindaco Andrea Biondi per la fiducia. Gli anni trascorsi e quelli che stiamo vivendo sono portatori di difficoltà, ostacoli e gravi problematicità. Il quadro nazionale (e internazionale) si riverbera anche nelle piccole realtà come le nostre, ma anche, paradossalmente, offre nuove opportunità e una diversa visione dei modelli di vita», spiega la candidata, cinquantatreenne mamma di due figli (di 18 e 15 anni), originaria di Piombino.

E aggiunge: «Gavorrano ha rappresentato per un lungo periodo il collegamento tra il nord e il cuore della provincia di Grosseto. Siamo stati una sorta di cerniera tra l’area industrializzata e quella agricola. Oggi molte cose sono cambiate e il territorio si è evoluto verso un’agricoltura e insediamenti turistici di qualità. Offriamo eccellenza, ma per crescere c’è bisogno di rendere la temporaneità del turismo una delle basi per favorire insediamenti stabili, far sviluppare imprese e garantire servizi al passo con i nuovi bisogni». Poi la chiosa: «La prima vittoria di questa campagna elettorale è seduta intorno a questo tavolo oggi».

E così, se ancora sul fronte nomi il cantiere è “aperto”, tra i primi punti programmatici ci sono la «rete comunicativa tra capoluogo e tutti i borghi e le campagne», la struttura comunale «amica dei cittadini» e «l’estensione alla comunità del lavoro svolto dalla commissione pari opportunità mirato alla lotta alle varie forme di discriminazione e teso all’inclusione e alla solidarietà». 

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