Critiche alla decisione «No alcol»: «È la resa del sindaco»
De Martis (Città aperta) critica l’ordinanza che vieta la vendita in orari notturni «La misura non risolve la situazione di degrado in cui versa quella parte della città»
GROSSETO. L’ordinanza firmata nella giornata di lunedì dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna riguardo il divieto della vendita di alcol e la vendita per asporto dalle 21 alle sei del mattino fino al 20 novembre non ha convinto tutti i grossetani e, anzi, si è lasciata alle spalle alcuni punti interrogativi. Tra coloro che non hanno apprezzato la mossa del primo cittadino, il consigliere di Grosseto città aperta Carlo De Martis. «Un pezzo di città versa in una situazione di eccezionale degrado. È quello che certifica l’ordinanza», dice De Martis, secondo il quale una simile ordinanza può essere considerata alla stregua di una dichiarazione di resa da parte del Comune: «Un pezzo di città rispetto al quale l’amministrazione comunale ha deciso di gettare la spugna, ammettendo la propria incapacità di gestirla attraverso gli strumenti ordinari», continua. E aggiunge. «Una decisione della quale neppure sarebbero stati previamente informati i titolari delle attività commerciali dell’area e che, in ogni caso, rischia di rivelarsi completamente inutile, considerato che la vendita di alcolici continuerà a essere consentita per le attività abilitate alla somministrazione. In altre parole, chi vorrà usare o abusare di bevande alcoliche potrà proseguire a farlo semplicemente rivolgendosi a qualunque bar».
Il sindaco, secondo De Martis, non è nuovo a rese di questo tipo: «Già nel 2020 – dice – Vivarelli Colonna aveva ufficialmente alzato bandiera bianca, arrivando a emanare un’ordinanza emergenziale con la quale aveva imposto la serrata di tutte le attività della zona di via Roma dopo le 20. Praticamente un coprifuoco».
Il consigliere ritiene che quella presa di posizione sia servita a ben poco: «Oggi siamo punto e a capo. Anzi, le aree di sofferenza si sono moltiplicate: via Roma, la galleria e il parcheggio di via Oberdan, Palazzo Cosimini, il parcheggio sotterraneo del Campo Amiata, per non parlare del centro storico – continua – In sei anni di governo, Vivarelli Colonna e la sua giunta non sono stati capaci di partorire un progetto di sicurezza urbana, quando invece è indispensabile e urgente realizzare politiche integrate che tengano insieme sicurezza sociale, riqualificazione urbana e interventi di natura culturale, educativa e di sostegno al piccolo commercio», dice ancora il consigliere.
De Martis tira in ballo anche l’assessore all’urbanistica, nonché candidato per Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Fabrizio Rossi: «Si candida a lasciare Grosseto in direzione del Parlamento dopo aver lasciato dietro di sé l’ennesimo intervento edificatorio ai margini della città, favorendo l’ulteriore spopolamento proprio di quelle aree centrali che, non a caso, versano sempre più in condizioni di sofferenza», dice De Martis. Per concludere, l’ordinanza “no alcol” non ha soddisfatto il consigliere comunale di opposizione: «L’ordinanza si rivela in definitiva per quello che è: l’ennesimo tentativo di tamponare una situazione ormai sfuggita di mano, senza la benché minima idea di cosa fare il 21 novembre, quando quella stessa ordinanza cesserà di avere efficacia. E tutto, temiamo, resterà sempre uguale».