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Lutto

Addio a Marino, la sua cantina è stata un crocevia di generazioni

Ivana Agostini
Addio a Marino, la sua cantina è stata un crocevia di generazioni

Bartoccini, 97 anni, tra la guerra, la prigionia e il lavoro da operaio e portiere

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PITIGLIANO. Un punto di riferimento. Una guida. Un faro. Marino Bartoccini era questo per molti pitiglianesi. Se n’è andato all’età di 97 anni dopo aver raccontato a generazioni di pitiglianesi la sua vita, l’esperienza della guerra, della prigionia dopo la Repubblica di Salò e tante altre avventure.

Bartoccini aveva una cantina: era sempre aperta. Lì, gli amici si radunavano e parlavano e scherzavano fra un bicchiere di vino, una fetta di pane col formaggio o col salame. «Era un punto di riferimento – racconta la nipote Marina Ricci – sono stata felice di vedere tanti giovani al suo funerale. Lui parlava molto con tutti, raccontava la sua vita, le sue esperienze». C’era un’iniziativa alla quale, Marino, se chiamato, era sempre presente: il 25 aprile. Uno dei ricordi più belli della nipote è legato al 25 aprile 2014. «Era stata organizzata una celebrazione e – dice Marina – lui era circondato da tantissimi ragazzi e a tutti raccontò la cattura della sua prigionia, la fuga nella campagna dove stette nascosto per giorni. Loro pendevano dalle sue labbra». Come era ed è usanza a Pitigliano, chi ha una cantina è come se avesse un centro di aggregazione. Marino la sua la teneva sempre aperta. Da lui un buon bicchiere del suo vino, fatto in casa, a chi si fermava a scambiare due parole fossero amici o persone sconosciute, non mancava mai. Ne ha servito a fiumi. A tutti.

«Si sedeva fuori – aggiunge la nipote – e le persone si fermavano a parlare. Così conosceva anche molta gente. Poi la merenda. Da lui era sempre festa». Ha fatto tanti lavori: operaio alla cava, poi aveva lavorato nella sua campagna, poi il trasferimento a Roma per un periodo a fare il portiere insieme alla moglie. Al momento della pensione però era tornato nel suo paese. Aveva un orto fuori dal paese. Lì andava col suo apetto rosso: ortaggi e fiori meravigliosi.

Con Marino se n’è andata un pezzo di storia di Pitigliano. «Spero di poter ricordare mio nonno con una iniziativa che raccolga anche i tanti giovani che lo conoscevano e gli volevano bene e i suoi amici» conclude Marina. I funerali sono stati celebrati giovedì. Tanti i messaggi di cordoglio, anche sui social. «Orgogliosi della tua amicizia», «Adesso farai ubriacare gli dei», «Eri un uomo meraviglioso e non ti dimenticheremo».


 

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