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Pesci morti, la laguna di Orbetello diventa "rossa"

Ivana Agostini
Pesci morti, la laguna di Orbetello diventa "rossa"

Novellame in putrefazione (e gran fetore) per mancanza di ossigeno. Sale l’allarme, domani (venerdì 24) si riunisce il comitato tecnico scientifico. Parla l'esperto

23 giugno 2022
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ORBETELLO. La laguna di Orbetello è rossa. I piccoli pesci che sono morti a causa della mancanza di ossigeno nei giorni scorsi sono in stato di putrefazione e oltre a colorare l’acqua di rosso emanano un odore fetido e nauseabondo.

Passare lungo via della Diga, che fa da spartiacque fra la laguna di Ponente e di Levante, dove c’è una notevole concentrazione di novellame morto, lo si può fare solo tappandosi naso e bocca. Un odore acuto colpisce le vie respiratorie e costringe i cittadini a trattenere il fiato. È l’effetto dell’emergenza che sta vivendo la laguna di Orbetello in questi giorni.

La soglia dall’allarme è stata superata. Lo conferma il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, che comunica la convocazione del comitato scientifico per domani. «Il bollettino Arpat del 20 giugno – dice il primo cittadino – ha visto, relativamente a una sonda, il superamento della soglia di allarme. La Regione Toscana come soggetto attuatore ha chiesto al professor Silvano Focardi, nel ruolo di coordinatore del comitato tecnico scientifico, di convocarlo affinché si esprima sulle condizioni ambientali della laguna in questo periodo. Il comitato tecnico scientifico si riunirà venerdì (domani, ndr) nella sala giunta del Comune di Orbetello in presenza e in videoconferenza. Ciò che emergerà dalla riunione tecnica sarà comunicato alla Regione e al Comune di Orbetello».

«Siamo alla seconda ondata di criticità della laguna – spiega il biologo Mauro Lenzi – la prima si è verificata verso la fine di maggio e ora questa a poco meno di un mese dalla precedente. La prima colpì l’area di Ansedonia e tratti della Feniglia per circa 320 ettari, uccidendo molto novellame e crostacei e altri organismi del fondo lagunare. Quest’ultima crisi – dice – ha interessato ancora Levante, in un’area compresa tra Orbetello, la Diga e le Miniere, per circa 190 ettari. In un mese, circa la metà della superficie di Levante è stata duramente colpita da una criticità distrofica che ha sterilizzato il fondo della laguna e ucciso una quantità non quantificabile di novellame e pesci di piccola taglia. Quest’ultima crisi – dice Lenzi – è risultata più vistosa per il fatto di essere avvenuta nei pressi del paese, quindi visibile a tutti. I rilasci di idrogeno solforato dal fondo hanno reso le acque bianche e poi, probabilmente per il perdurare dello scirocco, che non ha consentito una sufficiente riduzione del calore accumulato durante il giorno, si sono sviluppate fioriture batteriche anaerobiche che hanno colorato le acque di una rosa bruno. I valori di ossigeno disciolto misurati stamani in tutta l’area interessata dalle intense colorazioni erano sostanzialmente azero, in tutta la colonna d’acqua».

Secondo Lenzi, chi passeggia in riva alla laguna, lungo la Diga dovrebbe farlo indossando una mascherina. «Credo che questa seconda crisi si esaurirà nel giro di una settimana. Tuttavia – conclude il biologo – non è da escludersi una nuova crisi in luglio».

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