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la pandemia sul golfo  

I positivi sono 211, quattro in ospedale Benini caldeggia l’obbligo del vaccino

Michele Nannini
 I positivi sono 211, quattro in ospedale Benini caldeggia l’obbligo del vaccino

Sindaco e vertici Asl descrivono il quadro: «I positivi aumentano ma l’incidenza dei ricoveri è inferiore rispetto al 2020»

30 dicembre 2021
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Michele Nannini

FOLLONICA. La città del golfo è alle prese con la pandemia da coronavirus, come il resto d’Italia: a Follonica il tasso di chi è positivo al virus su 100mila abitanti è il maggiore di tutta la provincia, seppure sia fra quelli più bassi della Toscana, e ci sono oltre 200 follonichesi attualmente contagiati dal Covid.

Secondo l’Amministrazione comunale e secondo gli specialisti dell’Asl sudest questi dati devono essere letti in maniera diversa rispetto allo scorso anno quando il vaccino non era a disposizione per tutti e quando la vita sociale era ridotta ai minimi termini. E così il sindaco Andrea Benini, la primaria del reparto malattie infettive dell’ospedale Misericordia di Grosseto Cesira Nencioni e il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl sud est Giorgio Briganti hanno fornito una lettura di essi.

a che punto siamo

«C’è un allarme diffuso – dice Benini – ma non possiamo pensare alla pandemia come un anno fa: è necessario cambiare il modo di valutare i dati, soprattutto perché adesso c’è una campagna di vaccinazione di massa. Non possiamo limitarci ai “freddi” numeri: sarebbe fuorviante perché non raccontano la complessità della situazione attuale e si rischierebbe di far passare il messaggio che un anno e mezzo di sacrifici non è servito. Invece, a fronte di contagi elevati, la stragrande maggioranza di chi è positivo ha sintomi lieve o non ne ha. E le situazioni per le quali si rischia il ricovero in ospedale sono molto ridotte grazie al vaccino».

Anche il direttore del dipartimento di prevenzione Briganti conferma: «Un anno fa venivamo da un lockdown duro con vita sociale ridotta a zero – dice – adesso siamo quasi in una situazione di normalità, le scuole sono aperte e con il Green pass si fanno numerose attività. È la conferma che il vaccino influisce nelle manifestazioni cliniche legate al Covid; la variante Omicron si è rivelata molto più aggressiva ma meno patogena anche perché l’85 per cento della popolazione è vaccinata».

I DATI

Ecco quindi i dati a mezzogiorno di ieri per la città di Follonica che ha 211 persone positive al Covid, 246 in quarantena e quattro ricoverati in ospedale, nessuno dei quali in terapia intensiva. «Se leggiamo questi dati confrontandoli con quelli del novembre 2020 – nota Benini – vediamo che c’è stato un crollo dei ricoveri in ospedale e una minore gravità dell’impatto del virus sui contagiati – continua Benini – Anche i dati dello stato clinico alla scoperta della positività ci dicono che la situazione è ben diversa: il 37 per cento è asintomatico, il 58 per cento è paucisintomatico e l’1 per cento lievemente sintomatico, ovvero il 96 per cento dei nuovi positivi ha pochi o nessun sintomo e solo il quattro per cento ha delle complicazioni che rischiano di portare al ricovero».

Il quadro non cambia se si allarga la prospettiva al territorio provinciale: «Lo scorso anno, il 29 dicembre, avevamo 39 ricoverati, un anno dopo, il 29 dicembre i ricoverati sono sempre 39 – spiega la primaria Nencioni – ma lo scorso anno i positivi sul territorio erano 343 mentre oggi sono 1.485; l’ incidenza dell’ospedalizzazione dunque è decisamente minor. Dei 39 ricoverati, 18 sono vaccinati, nove dei quali da più di sei mesi e gli altri hanno comorbidità importanti; gli altri 21 non sono vaccinati, mentre degli otto in terapia intensiva, due sono vaccinati e sei non lo sono».

l’agenda del futuro

Cosa ci riserva quindi il futuro nella città del golfo? «Non ci saranno misure ulteriori rispetto a quelle decise dal Governo – conclude Benini – Sugli eventi valuteremo volta per volta, ad esempio il tuffo di Capodanno non rischia di creare assembramenti al contrario dell’arrivo della Befana, per il quale decideremo nei prossimi giorni. Se l’impegno verso una vaccinazione di massa continua, potremo migliorare la situazione magari facendo regredire il Covid a un raffreddore gestibile come succede con l’influenza stagionale. E dobbiamo iniziare a ragionare sull’obbligo vaccinale, se ci sono le condizioni scientifiche e giuridiche per poterlo introdurre: serve coraggio».

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