Il Tirreno

Grosseto

Spazi pubblici agli esercenti «Siamo al punto di un anno fa»

Francesca Amore, consigliera comunale M5s

Nel 2020 il M5s propose di snellire gli iter per l’uso del suolo civico   Amore rilancia l’idea di usare le piazze come contenitori: ecco come  

28 aprile 2021
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l’intervento

Un anno fa ci si apprestava a parlare di riapertura delle attività all’aperto, esattamente, come oggi. Un deja-vu. Il gioco dello scaricabarile, tipico della politica, rimane il passatempo più facile in assenza di soluzioni parzialmente risolutive.

A cosa è servita l’esperienza precedente se, anche quest’anno, ci ritroviamo impreparati all’appuntamento?

La pandemia ha messo davanti a tutti il fatto che nulla potrà essere più come prima. Ci vuole quindi uno sforzo collettivo, comune, corale. Il ruolo della politica è strategico: essa deve dare soluzioni, ascoltare, ma mai soffiare sul fuoco della disperazione inevitabile. È scontato quindi dire che la convivenza tra il problema sanitario (causa) e quello economico/sociale (conseguenza) deve trovare un punto di equilibrio. È scontato dire che il fulcro di questa leva si debba spostare in base alla variazione dei parametri messi in gioco, che sono mutevoli e interdipendenti e che, con molta probabilità, il prossimo anno, parleremo ancora di epidemia da coronavirus.

Più di anno fa avevamo proposto in consiglio comunale per la questione legata alla modalità di consumazione di cibi e bevande la necessità di agevolare la libera iniziativa dei concittadini. Come? Snellendo le procedure burocratiche legate alle varie autorizzazioni – “tu apri, la pratica la sistemiamo dopo” – agevolando l’occupazione di suolo pubblico (parcheggi, strade, piazze, giardini, parchi, luoghi di interesse…) sgravando le attività dagli oneri legati alla occupazione di suolo pubblico (gratis a tempo determinato). Tutte cose fattibili, che una amministrazione poteva e doveva fare organizzandosi dovutamente durante la stagione invernale.

Gli italiani sono per natura tendenti alla creatività: questo punto di forza ci distingue da tutto il resto del mondo. Il soggetto pubblico deve essere in grado di ascoltare, osservare e poi trasformare in istanze legittime, le idee e le proposte “creative” dei cittadini, snellendone le procedure attuative. Il problema delle pertinenze ai locali di somministrazione, per esempio, non poteva oggi, dopo un intero anno, essere lasciato nuovamente al caso. Il Comune, questo Comune, aveva l’obbligo di creare opportunità alternative, anche temporanee, come tampone momentaneo (o magari permanente) a un problema concreto che ad oggi non può essere risolto con le modalità classiche.

Piazza Dante, piazza San Francesco, per fare qualche esempio, perché non usarle come “officine” di opportunità e sperimentazione? Postazioni temporanee dove poter consumare un piatto “tipico”, legato alla cultura della ristorazione maremmana. Un contenitore all’aperto attrattivo, di collaborazione e cooperazione tra gli attori, che diventa ambiente di socializzazione controllata e contingentata in regime di tutta sicurezza. Il richiamo alla festa popolare quindi, a una ritrovata sensazione di appartenenza e comunità, come volano di fiducia e apertura al futuro cambiamento. –

Francesca Amore,

consigliera comunale M5s



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