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Impianto fotovoltaico Attesa per la decisione della Regione Toscana

F.F.
Impianto fotovoltaico Attesa per la decisione della Regione Toscana

Oggi Firenze dirà se Poggio Contino ospiterà o meno l’opera Sale la preoccupazione del comitato Pro Montauto

28 aprile 2021
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manciano. Occhi puntati su Firenze, oggi, dal territorio di Manciano.

È fissata per oggi la decisione, da parte della Regione Toscana, di autorizzare o meno la costruzione di un impianto fotovoltaico da 62,3 Megawatt in aperta campagna, a Poggio Contino, nel comune di Manciano. L’istanza è stata presentata a gennaio dalla multinazionale Iberdrola Renovables Italia srl, pronta a spendere poco meno di 32 milioni di euro per la sua realizzazione.

La Regione potrebbe anche chiedere ulteriori 20 giorni per approfondire alcuni aspetti.

Intanto c’è molta preoccupazione tra gli abitanti e gli imprenditori della zona, fermamente contrari alla realizzazione dell’impianto, considerato incompatibile con la vocazione agricola e turistica di una zona che ospita coltivazioni biologiche, uliveti e vigneti di qualità, e che per la maggior parte è un susseguirsi di campi e boschi. Insomma, molto lontana dalle aree artigianali o industriali.

Nei giorni scorsi Il Tirreno ha raccolto le osservazioni e le perplessità del comitato Pro Montauto, del quale fanno parte importanti produttori della zona e altri abitanti della zona, tra i quali la cantante Nada Malanima e il giornalista Jonathan Dumont, capo del dipartimento televisivo del World Food programme dell’Onu.

Il comitato è molto preoccupato perché nelle scorse settimane la Regione ha sì preannunciato che non autorizzerà il progetto, ma solo sulla base del fatto che non rispetta la legge regionale 82/2020, che limita a 13 gli ettari e a 8 i Megawatt di un impianto fotovoltaico.

Il punto è che la legge regionale è stata impugnata dalla presidenza del Consiglio dei ministri per incostituzionalità. Il timore del comitato Pro Montauto è che, nel caso la Corte Costituzionale bocci la legge 82, la società Iberdrola abbia la strada spianata. Ha chiesto perciò pubblicamente alla Regione di non trascurare la valutazione del progetto in sé. Secondo il comitato, infatti, ci sarebbero diverse criticità nel progetto che, al di là della pronuncia della Consulta, potrebbero spingere Firenze a negare comunque l’autorizzazione.

Su sollecitazione del Tirreno, l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni, ieri ha affidato a una breve dichiarazione.

Scrive Monni: «L’impianto è a oggi oggetto della procedura di verifica di impatto ambientale, propedeutica alla richiesta di autorizzazione. Nell’ambito di detta procedura il nostro settore energia ha dato parere contrario in quanto l’intervento è in contrasto con la legge regionale n. 82/2020 che prevede che impianti di questo tipo non possano superare gli 8 Mw mentre l’intervento prevede un impianto da 62 Mw. Nel momento in cui la Consulta dovesse bocciare la 82, cercheremo di capire quali passi compiere». Insomma, a quanto pare Firenze non sembra abbia intenzione di giocare d’anticipo. — F.F.

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