Il Tirreno

Grosseto

La Provincia ha bisogno di soldi Oltre nove milioni di beni all’asta

Gabriele Baldanzi
La Provincia ha bisogno di soldi Oltre nove milioni di beni all’asta

Vivarelli Colonna: «Investiremo su strade e scuole» In vendita anche il cantiere navale dell’Argentario

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GROSSETO

La Provincia di Grosseto mette in vendita terreni e fabbricati per un valore complessivo di nove milioni e mezzo di euro. Si tratta di beni che ricadono nel padule della Diaccia Botrona versante grossetano, e a Porto Santo Stefano.

“Pezzi” pervenuti nel patrimonio di palazzo Aldobrandeschi a seguito del cosiddetto federalismo demaniale. Non tutti, ovviamente, potranno permettersi di partecipare all’asta. Per il prezzo, ma anche perché su alcune particelle sussistono diritti di prelazione. Il 25% delle risorse nette derivanti dalle vendite di questi immobili dovrà essere destinato all’Erario, allo Stato; la restante parte delle somme che saranno incamerate verrà invece destinata a finanziare investimenti pubblici di competenza dell’amministrazione provinciale. «Ci sono interventi che non sono più prorogabili - spiega Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia di Grosseto - e per metterli in cantiere siamo costretti a dismettere questi beni. Da mesi ormai denunciamo il pericolo costante per i cittadini che percorrono le strade e studiano nelle aule le cui manutenzioni diventano sempre più difficili da garantire. Ovviamente, dopo la fase della denuncia, ci impegniamo nella soluzione dei problemi. Questo di oggi è un esempio chiaro: utilizzeremo le risorse provenienti dalle alienazioni per interventi sulla viabilità e sull'edilizia scolastica».



Per i lotti conosciuti come "Il Padule", ricadenti nel comune di Grosseto - siamo nell’area contigua della riserva naturale della Diaccia Botrona - i terreni in vendita (seminativi, a prevalente funzione agricola) sono suddivisi in 49 diversi lotti, ciascuno con un prezzo che oscilla dalle poche centinaia di euro a valutazioni che superano ampiamente il milione, a seconda della superficie, dell’inquadramento urbanistico, della posizione e dei vincoli presenti. Nella vetrina immobiliare della Provincia ci sono anche dei fabbricati (per esempio il lotto 37), un magazzino di 57 mq in pessimo stato di conservazione. Un tempo ospitava gli impianti dell’idrovora, oggi dismessa. È un manufatto privo del certificato di agibilità e attualmente presente solo al Catasto dei terreni tra i fabbricati rurali. Base d’asta 11.400 euro. Interessante anche il lotto 16, composto da due fondi rustici della superficie complessiva di 32 ettari. Il prezzo a base d’asta è fissato in 356 mila euro. Ha un diritto di prelazione il titolare del contratto di affitto con scadenza nel 2033. Attualmente l’affittuario paga 4.800 euro all’anno di canone. Situazione analoga su tutti i lotti dall’1 al 14, terreni di diversa pezzatura, costituiti da più particelle e attualmente occupati con contratto di affitto in scadenza tra 15 anni. Prezzi a base d’asta compresi, in questo caso, tra i 70mila euro e il milione e mezzo.



Il cantiere navale dell’Argentario, nel piazzale del Valle e conosciuto in tutto il mondo, è l’altra unità immobiliare messa in vendita dalla Provincia. Stiamo parlando di un capannone enorme, ben tenuto, una struttura prefabbricata in acciaio destinata al rimessaggio di natanti. Il fabbricato ha una superficie utile di quasi 800 metri quadrati e si affaccia sul porto di Santo Stefano. In vendita anche un piccolo immobile adiacente, accessorio, di circa 54 mq, che ospita spogliatoi e servizi igienici. Anche qui diritto di prelazione, a parità di offerta, per la società attualmente titolare del contratto di locazione (in scadenza nel 2022) a un canone annuo di 48.200 euro. Il prezzo a base d’asta è fissato in euro a 936.000 euro. —

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