«I dati sono allarmanti Geotermia da sospendere»
I comitati intervengono dopo l’uscita dei risultati parziali del progetto InVetta «Nel sangue e nell’urina eccesso di tutti gli inquinanti: dal mercurio al tallio»
ARCIDOSSO . Nogesi e Sos Geotermia, dopo la presentazione dei dati parziali del progetto InVetta che studia la salute degli amiatini delle zone geotermiche, chiedono subito una moratoria delle centrali geotermiche esistenti: «Tutte le analisi finora fatte segnalano un eccesso generale di tutti gli inquinanti: mercurio, arsenico, nichel, cromo, cobalto e, novità per l’Amiata, il tallio, trovati nel sangue e nell’urina. Da molti anni – dicono – sosteniamo che le emissioni geotermiche in Amiata concorrono nel determinare gli eccessi di mortalità e di patologie registrati».
I comitati antigeotermici sottolineano come la Regione Toscana «da una parte stia autorizzando altre nuove centrali geotermiche e dall’altra continui a finanziare nuovi studi sulle cause degli eccessi di mortalità “per determinare “con certezza” ciò che non è determinabile: cioè l’esclusione della geotermia nelle patologie e nella mortalità in eccesso in Amiata. Infatti, il nuovo studio InVetta – dicono – non considerando l’insieme delle fonti inquinanti presenti e documentate in Amiata non sarà esaustivo e darà –probabilmente – l’alibi per chiedere nuove ricerche, rimandando conclusioni certe».
I comitati insistono sul fatto che «non si può minimizzare sui risultati dei dati presentati dall’Ars il 23 aprile ad Arcidosso che smentiscono ancora chi continua a rassicurare sulla salute degli amiatini. Premesso che abbiamo solo dati parziali, non essendo stata ancora analizzato tutto il campione previsto ed anche la popolazione non esposta, i cui risultati andranno comparati a quelli del campione amiatino, emergono comunque dati allarmanti, in riferimento ai valori medi indicati dalla Società Italiana dei Valori di Riferimento».
Sos geotermia e Nogesi riferiscono i dati del mercurio nel sangue: «In Amiata abbiamo un valore medio tre volte superiore al valore medio nazionale con il 30% dei casi, circa 200 persone sulle 637 analizzate nel complesso, che superano il valore di 5, 2 gr/l, con molti casi dieci/venti volte superiori al valore medio. Ad aggravare la situazione del mercurio, oltre il 10% anche per il nichel, il cromo, l’arsenico, il cobalto, e la situazione, relativamente nuova per l’Amiata, del tallio, del quale si rilevano valori più del doppio dei valori medi, un veleno molto potente, tossico sia per inalazione che per ingestione e con un assorbimento gastrico molto rapido, capace di danneggiare tutti gli organi, dal rene al pancreas al cuore ai polmoni». Alla luce di tutto questo, i comitati tornano a «diffidare ancora una volta gli amministratori pubblici, dalla Regione Toscana ai Comuni» e chiedono di «attivarsi immediatamente con la sospensione di ogni attività geotermica almeno fin quando gli enti preposti, Ars e Arpat, non daranno esiti definitivi alle ricerche, anche in base al principio di precauzione dettato dalle regole comunitarie della Ue».