Il Tirreno

Grosseto

Riprogettare Paganico insieme agli abitanti

Riprogettare Paganico insieme agli abitanti

Il Comune sistema il paese, gli architetti incontrano la popolazione per ascoltarne le esigenze

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PAGANICO. Un percorso partecipato per il futuro volto architettonico di Paganico. «Non progettare per, ma progettare con» puntualizza l’architetto Edoardo Milesi che con la Scuola permanente dell’abitare da lui diretta, svolgerà oggi un secondo incontro con la popolazione di Paganico su invito e proposta della sindaca di Civitella Paganico Alessandra Biondi.

L’idea è infatti quella di dare un nuovo volto ai paesi del territorio comunale, cominciando da Paganico «che – spiega Milesi – data la sua posizione a cavallo del fiume e storicamente cittadina di transito possiede varie stratificazioni architettoniche e dunque ha bisogno di una strategia urbanistica particolare».

«Nel progetto di rilettura del nostro territorio alla ricerca di elementi d’identità e valorizzazione per la riqualificazione dei nostri centri urbani– spiega la sindaca Biondi – abbiamo deciso di intraprendere un percorso partecipato con la popolazione per confrontarci sulle scelte future che dovrà compiere la nostra amministrazione. Con una serie di incontri periodici sul territorio, proveremo a ripensare il tessuto urbano e l’utilizzo di alcuni spazi pubblici, tenendo conto delle idee e delle proposte che emergeranno».

In questo percorso, partito da Paganico la comunità sarà guidata da Milesi, insieme ai giovani studenti della Scuola Permanente dell’Abitare che, nel luglio 2016, nell’ambito della Summer school, hanno lavorato sul territorio, elaborando alcune proposte presentate alla popolazione nel novembre dello stesso anno.

Stasera alle 21, nell’aula magna delle scuole medie, si terrà il secondo incontro con tutti coloro che sono interessati – associazioni del territorio e cittadini – per riprendere il discorso partito lo scorso inverno in un primo step, partendo da due elementi centrali per Paganico: la riqualificazione del locale delle ex scuole elementari e il suo futuro utilizzo e la piazza.

«L’incontro con la popolazione di Paganico l’inverno passato – continua Milesi – fu molto intrigante, perché fu presentato il prodotto cartografico degli studenti che avevano lavorato nel territorio durante l’estate. La popolazione si mostrò molto interessata e disponibile. Ed è questo l’importante, perché la nostra idea di progettazione è quella partecipata. Un’operazione che stiamo facendo anche in molte città italiane comprese alcune realtà delle zone terremotate dove è indispensabile la condivisione». Nell’incontro di stasera i due siti da valutare e su cui ragionare sono la piazza di Paganico, «che – spiega Milesi – data la sua centralità e le caratteristiche meriterebbe più attenzione», e le scuole fuori dalle mura «che – prosegue l’architetto – potrebbero essere pensate, nella parte non utilizzata, a uso di associazioni o gruppi. Ma sarà la comunità a deciderlo».

Edoardo Milesi è uno dei principali esponenti della bioarchitettura e architettura sostenibile italiana. In provincia di Grosseto ha realizzato edifici unici e importanti come il Monastero di Siloe a Cinigiano e la Cantina vinicola di Collemassari e, dal 2009, è presidente del comitato culturale della Fondazione Bertarelli. Nel 2013, a Haiti, ha progettato una scuola antisismica, l’École Technique Pape Jean XXIII, coinvolgendo nella costruzione la popolazione colpita del terremoto del 2010. Dopo questa esperienza, nel 2014 ha fondato l'associazione culturale Scuola permanente dell’abitare, che ogni anno propone una scuola estiva di architettura rivolta a giovani studenti, neo-laureati e professionisti e che nel settembre 2016 ha elaborato cinque progetti per la piazza Marconi di Cinigiano, mentre a Grosseto, ha presentato sulle Mura medicee per ospitarvi una scuola di alta formazione per lo studio, la lavorazione e la valorizzazione delle produzioni agroalimentari della Maremma, frutto dell’edizione 2015 della Summer school della Scuola dell’abitare. Insomma, percorsi attraverso la cultura, per indagare il concetto di abitare e imparare a trasformare lo spazio in luoghi di relazione. (f.b.)

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