Il Tirreno

Grosseto

Assolto Aloisi, il direttore del Crase

di Fiora Bonelli
Assolto Aloisi, il direttore del Crase

Semproniano, cadono le accuse di maltrattamenti e peculato. Il veterinario: «Ho sempre lavorato con massima serietà»

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SEMPRONIANO. Assoluzione, dopo due anni, per Marco Aloisi, direttore del Crase, Centro di recupero di animali selvatici ed esotici, di Semproniano. Aloisi, veterinario, è stato assolto dal tribunale di Grosseto da tutte le accuse di peculato e maltrattamenti che si era visto arrivare sulla testa un paio di anni fa. L’assoluzione mette fine al processo, con rito abbreviato, e smonta, le sette le pagine nelle quali il sostituto procuratore Salvatore Ferraro aveva riassunto le 140 pagine finali della relazione del corpo forestale sui presunti illeciti commessi a Semproniano.

La mole di documentazione si raccoglieva in 11 faldoni, ottomila pagine di documenti di ogni tipo: relazioni, accertamenti, sequestri. I primi due iscritti nel registro degli indagati erano stati Massimiliano Rocco (Wwf Roma) e Aloisi. Con loro anche Stefano Leoni, presidente del Wwf tra il 2009 e il 2013, e due forestali del Cites di Roma, l’organismo che si occupa del controllo del traffico internazionale degli animali.

La parte dei presunti maltrattamenti riguardava un pitone reticolato trovato morto nel terrario a lui riservato nel centro. Una morte dovuta al freddo, perché la corrente elettrica era andata via e il centro avrebbe dovuto, secondo l’accusa, essere in grado di alimentare il motore di riscaldamento con una strumentazione alternativa.

Il reato più grave contestato dalla Procura era stato quello di peculato: Rocco e Aloisi erano accusati di essersi avvantaggiati grazie a un bene che era nella disponibilità di un’autorità pubblica. Così la Procura aveva inquadrato lo spostamento senza autorizzazione di alcuni animali.

Esulta la Lav. «Ora basta infamie alimentate nel web, dato che il Tribunale ha sentenziato l’innocenza del medico veterinario Aloisi dalle farneticanti accuse. Il Centro di Semproniano è un’eccellenza riconosciuta dal ministero dell’Ambiente e a livello internazionale, con tutte le autorizzazioni possibili e immaginabili. Evidentemente questo non ha la simpatia di chi fa dell’uso e dell’abuso degli animali il proprio business ma continuerà ad averla, se possibile rafforzata, da tutti coloro ai quali stanno a cuore la tutela degli animali e la legalità».

Aloisi liquida la faccenda con una battuta: «Ho fatto sempre il mio lavoro con la massima serietà». Fin dall’avviso di garanzia l’avvocato del Wwf Burzi faceva notare che «gli investigatori hanno esaminato per filo e per segno i conti bancari e non hanno trovato nulla di anomalo» e che il Crasm «ha dato e sta dando un contributo serio alla lotta al traffico di animali esotici».

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