Il Tirreno

Grosseto

LA FRODE

Olio taroccato, anche l’Olma al centro dell’inchiesta. Tutti i nomi degli indagati

di Francesca Gori
I sequestri del corpo forestale
I sequestri del corpo forestale

Grosseto, il Consorzio è stato perquisito dalla Forestale. Gli amministratori: «Abbiamo consegnato tutto, siamo parti lese»

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GROSSETO. È una lista composta da 47 nomi quella contenuta nel decreto di perquisizione emesso dai sostituti procuratori Laura D’Amelio e Marco Nassi. Aziende, frantoi, consorzi, commercianti e i loro amministratori finiti nell’inchiesta della guardia forestale sulla presunta frode dell’olio Igp. E tra queste c’è anche il consorzio Olma che conta più di mille soci e produce circa un terzo dell’olio extravergine in Italia. Un colosso, quello di Braccagni, che esporta prodotto di qualità certificato in tutto il mondo.

Il consorzio, insieme a punte di eccellenza della Maremma come la Tenuta di Montemassi, è stato perquisito la scorsa settimana dagli uomini della forestale che hanno sequestrato scontrini, bolle e ricevute oltre a tutta la documentazione sulla produzione ed esportazione dell’olio Igp Toscano sui mercati esteri. Tra i nomi delle società finite nel mirino della Procura c’è anche la Certified Origins Italia che si trova a Braccagni e che appunto rilascia certificazioni di qualità sui prodotti tipici della Maremma, oltre a frantoi e aziende agricole sparse in tutta la provincia ma anche a Siena, Firenze e Foggia, località quest’ultima dove sarebbe stato acquistato l’olio pugliese e greco venduto poi come Igp Toscano.

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L’inchiesta della guardia forestale, condotta con la collaborazione dell’Icqrf Toscana e Umbria del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è cominciata quando sul mercato, soprattutto su quello destinato alle esportazioni, è comparso più olio di quello che la Toscana sarebbe stata capace di produrre. Il riferimento infatti è alle campagne olearie del 2014-2015 e del 2015-2016. L’anno scorso buona parte della produzione era andata rovinata a causa della mosca olearia, ma in commercio era finita una quantità di olio che secondo gli investigatori sarebbe superiore alla capacità delle imprese toscane. Gli accertamenti vanno in questa direzione: l’olio extravergine di oliva commercializzato come italiano, in realtà era olio extravergine di oliva comunitario, in prevalenza greco, e quello che sarebbe invece dovuto essere Igp Toscano era ugualmente greco o pugliese.

La guardia forestale ha sequestrato la scorsa settimana una quantità di documenti contabili, extracontabili, appunti, le analisi interne effettuate dai produttori che devono comunque registrare la tracciabilità dell’olio.

Un’indagine complessa: le aziende sono infatti accusate di aver acquistato olio greco e pugliese e di averlo poi venduto come Igp Toscano. Ma tutte sapevano che quello che imbottigliavano non era olio prodotto in Maremma? Un dubbio queste che deve essere sciolto proprio per valutare i livelli di responsabilità degli imprenditori e dei produttori finiti nel registro degli indagati. Perché alcuni di loro potrebbero essere solo parti lese e anzi di ciò è pienamente consapevole la stessa Procura. «Le aziende Olma e Certified Origins, in merito alle vicende ed agli accertamenti in corso, dichiarano di ritenersi parti lese e vittime di eventuali illeciti perpetrati da altri ed estranee ai fatti contestati - spiegano a loro volta le due società - Dichiarano la loro piena e completa fiducia nel lavoro degli inquirenti ai quali, in totale collaborazione hanno già messo a disposizione i propri sistemi di tracciabilità, consegnando le documentazioni e le certificazioni, anche di terze parti, loro fornite».

Ecco tutti i nomi degli indagati e delle società perquisite:

  • Roberto Della Gatta, 37 anni, Scansano, società Della Gatta srl;
  • Elio Feri, 67 anni, Arcidosso;
  • Alberto Feri, 62 anni, Arcidosso;
  • Fratelli Feri di Feri Elio e Alberto snc;
  • Felice Massimo Neri, 65 anni, Grosseto;
  • Certified Origins Italia, Braccagni;
  • Collegio toscano degli olivocoltori OL.MA., Montepescali Scalo;
  • Girolamo Di Rodi, 68 anni, Vieste;
  • Garganolii srl, Vieste;
  • Daniele Lepori, 36 anni, Castel del Piano;
  • Luca Petri, 48 anni, Grosseto;
  • Frantoio La Pieve di Petri Luca, Campagnatico;
  • Manlio Roghi, 55 anni, Roccastrada;
  • Massimo Lusini, 50 anni, Manciano;
  • Maurizio Bianchi, 46 anni, Manciano;
  • Bianchi e Lusini sas di Bianchi Maurizio e Lusini Massimo;
  • Gian Carlo Ballerini, 70 anni, Manciano;
  • Colline del Fiora srl, Pitigliano;
  • Fabio Ombrosini, 57 anni, Grosseto;
  • Mara Memmi, 51 anni, Grosseto;
  • Frantoio Maremma snc di Ombrosini Fabio e Memmi Mara;
  • Luna Ombrosini, 24 anni, Grosseto;
  • Alessandra Guerrieri, 55 anni, Grosseto;
  • Vasco Grifoni, 55 anni, Firenze;
  • Inalbi di Grifoni Vasco e C, Firenze;
  • Fausto Tistarelli, 46 anni, Siena;
  • Frantoio Tistarelli di Tistarelli Fausto;
  • Andrea Andreini, 49 anni, Magliano in Toscana;
  • Andreini srl, Scansano;
  • Silvio Terenzi, 47 anni, Foggia;
  • Società agricola San Nicola srl, Foggia;
  • Salvatore Lamola, 44 anni, Foggia;
  • Maurizio Tizzi, 42 anni, Orbetello;
  • Fabio Monaci, 67 anni, Castel del Piano;
  • Società agricola Monaci Fabio e Lanzini Gabriella, Castel del Piano;
  • Cino Cinughi de’ Pazzi, 58 anni, Siena;
  • Tenuta di Montemassi di Cinughi de’ Pazzi Cino, Costanza ed Alessandro, Roccastrada;
  • Nazzareno Tiberi, 66 anni, Cinigiano;
  • Frantoio Poggialto di Tiberi Nazzareno Sas;
  • Barbara Giannoni, 46 anni, Scansano;
  • Antoniella Federica Toschi, 43 anni, Firenze;
  • Fabrizio Fusi, 65 anni, Firenze;
  • Castel del Chianti spa, Firenze;
  • Lara Formichi, 46 anni, Castiglion d’Orcia;
  • società cooperativa Oleificio Val d’Orcia(Siena).
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