Il Tirreno

Grosseto

Spacciatori e degrado nel mirino dell’investigatore

di Francesca Gori
Spacciatori e degrado nel mirino dell’investigatore

Armato di telefonino, ha ripreso decine di episodi e li ha segnalati alle forze dell’ordine I video di Mancineschi sui social: «Il mio è senso civico, ho paura per il futuro di mio figlio»

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GROSSETO. Non chiamatelo sceriffo e nemmeno giustiziere della notte. Questi appellativi non gli si addicono. Piuttosto, vedetelo come un semplice cittadino che è abituato a osservare quello che spesso resta nell’ombra e a produrre materiale che ne documenti l’esistenza. È questo, di fatto, il lavoro di un investigatore privato e Lorenzo Mancineschi, 45 anni, non è altro che un ex istruttore del battaglione San Marco che 16 anni fa ha aperto un ufficio in città e ha cominciato a lavorare per i privati e per la Procura. Da qualche mese però la sua giornata non è occupata soltanto dal suo lavoro: con il telefonino in mano, Mancineschi filma quello che non va in città. E poi pubblica tutto su Facebook, utilizzando la sua pagina personale e quella dei vari gruppi. C’è di tutto: dagli episodi di spaccio a ridosso delle Mura cittadine, in pieno giorno, al fenomeno dei parcheggiatori abusivi, dalle buche nelle strade ai bivacchi sulle panchine. «Lo faccio per mio figlio che ha 14 anni - spiega - perché vorrei che vivesse in una città più sicura, con meno degrado e con meno problemi».

Da qualche mese Mancineschi alterna le indagini fatte per i suoi clienti con quelle realizzate in giro per la città a caccia di magagne. Poi le segnalazioni dei vari reati, le gira alle forze dell’ordine. «Non sono un giustiziere della notte e soprattutto nessuno mi paga per fare questo - spiega - lo faccio soltanto per senso civico. Grosseto è diventata una città pericolosa, soprattutto la notte. Ed è intollerabile assistere a episodi di spaccio in pieno giorno, a ridosso delle Mura». Uno dei luoghi dove il quarantacinquenne ha filmato più volte lo scambio di droga e soldi sono i giardini di via Ximenes, gli stessi dove il giorno i bambini si ritrovano per giocare. C’è di tutto sulla pagina Facebook dell’investigatore privato. E ci sono anche tanti commenti di cittadini che lo ringraziano per quello che sta facendo. «Le forze dell’ordine in città sono molto competenti - dice - ma ci vorrebbe più personale. Io non mi sostituisco certo a loro, mi limito solo a segnalare quello che non va».

Mancineschi è abituato a vivere nell’ombra, a non dare nell’occhio. Ma a guardare quello che ogni giorno pubblica su Facebook, anche i protagonisti dei suoi filmati sembrano non far troppo caso a lui. E i tanti episodi registrati, avvengono così, alla luce del sole. Senza preoccuparsi troppo di chi passa e può vedere. «Il problema maggiore comunque resta la reazione delle persone - dice - qualche tempo fa sempre in via Ximenes, due uomini stavano cercando di molestare una ragazza. Mi sono avvicinato e ho cominciato a gridare per chiedere aiuto affinché qualcuno chiamasse le forse dell’ordine, ma nessuno si è avvicinato. Eppure lungo la strada, di gente ce n’era diversa». Totale menefreghismo da parte di chi vive angoli della città, ma anche lo scaricabarile da parte delle istituzioni. «Dalla politica me ne tengo alla larga - aggiunge - e nonostante il clima di campagna elettorale nessuno mi ha chiesto di stare da una parte o dall’altra. Quello che mi preme è fare in modo che mio figlio cresca in una città diversa da quella che stiamo vivendo ora».

E l’unica arma che Mancineschi ha è quella di denunciare. «Non si possono vedere ragazzi che comprano droga a tutte le ore del giorno - spiega - e fare finta di nulla. Anche le forze dell’ordine hanno bisogno della collaborazione dei cittadini per svolgere al meglio il loro lavoro».

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