Io pulisco e la tassa scende: in 1.500 vogliono il baratto
Valanga di firme per la petizione che chiede di saldare i debiti col fisco comunale svolgendo servizi utili come curare il verde pubblico e spazzare le strade
GROSSETO. Piace ai grossetani l'idea del baratto amministrativo, cioè la pratica per cui, se sono in difficoltà, pago il mio debito di arretrati e tasse comunali pulendo le strade della mia città o imbiancando le aule scolastiche. Sono oltre 1.500 i cittadini che hanno firmato una petizione con cui si chiede a Palazzo civico di consentire l'opzione del baratto amministrativo. La mattina di lunedì 5 ottobre Matteo Della Negra e Roberto Carlettini, tra i promotori dell'iniziativa in qualità di cittadini, hanno consegnato un plico con le firme all'ufficio protocollo del Comune. Adesso l'Amministrazione comunale ha trenta giorni di tempo per rispondere se ha intenzione o meno di barattare i crediti che vanta nei confronti dei cittadini con servizi resi dai debitori alla comunità. Nel caso decida per il nulla osta al baratto, dovrà anche fissare criteri e condizioni: l'identikit del cittadino che può ricorrere al baratto, i debiti e le attività che si possono “scambiare”.
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Raccolta e consegna. La soglia di 1.500 firmatari è stata raggiunta in due settimane. Un centinaio sono stati i punti di raccolta, grazie alla disponibilità di negozianti e commercianti; in centro, Barbanella, Gorarella, via Emilia, via della Pace, Cittadella, zona Europa, all'ospedale ... La palma d'oro per il maggior numero di firme raccolte deve essere consegnata alla pasticceria Leoni di via Emilia (più di cento firme); all'edicola Diana di Marina di Grosseto; ma anche al bar Luxor in Barbanella e al bar del distributore di metano sull'Aurelia. Alle 10 di ieri mattina Della Negra e Carlettini, insieme ad altri promotori-sostenitori, erano a Palazzo civico. Ufficio protocollo. Il plico è stato protocollato con la data del 5 ottobre 2015.
Da dove arriva. Il baratto amministrativo non è un'invenzione solidaristica. È norma. Discende dall'articolo 118 (comma 4) della Costituzione ma soprattutto dal decreto Sblocca Italia del 2014 che, al capitolo dedicato a sollecitare i cittadini a tutelare e valorizzare il territorio in cui vivono, stabilisce che: il Comune può individuare una serie di "lavoretti" che il cittadino può fare per avere in cambio riduzioni o addirittura azzeramento di tributi comunali.
Cosa baratto. Ad esempio, pulizia delle strade del proprio quartiere; potatura del verde pubblico, parchi e giardini; vigilanza del territorio; imbiancatura delle aule scolastiche; manutenzione di edifici pubblici; recupero e riuso sia di aree che di immobili inutilizzati e di proprietà del Comune per finalità di pubblico interesse. Si saldano: tributi comunali già scaduti - Tari, Tasi, vecchia Ici ... - ma anche canoni non pagati di case popolari. Un esempio: per mesi non ho pagato il canone dell'appartamento popolare in cui vivo e ho accumulato un debito di 1.200 euro? Posso pulire alcune strade cittadine quattro ore al giorno a 7,50 euro l'ora per due mesi e mi sarò messo in regola.
Chi può barattare. Non tutti però possono saldare i debiti con il fisco comunale mediante il baratto. In genere possono farlo i cittadini che hanno un basso reddito: quanto basso? Fissare l'asticella è competenza del Comune. Ad esempio, ci sono municipi che hanno fissato il discrimen a quota 8.500 euro di Isee (l'indicatore-redditometro che si applica alla famiglia), soglia oltre la quale si deve sborsare in modo tradizionale. Si possono saldare tributi comunali non pagati ma iscritti già a ruolo e non ancora regolarizzati. E il comune di Grosseto, come detto di recente dal vicesindaco e assessore al bilancio Paolo Borghi, sta inviando più di 11.000 cartelle a furbetti, contribuenti distratti o in difficoltà economica e il totale da incassare è considerevole: un milione e settecentomila euro tra Tarsu, Tares, vecchia Ici, e Tosap.
Precedenti. Il baratto amministrativo è una pratica adottata da più di cento Comuni del Belpaese. Il primo in assoluto è stato Invorio (Novara), 4.500 abitanti . Ma anche il comune di Milano si è dato al baratto amministrativo e per rimanere in Maremma, Follonica ha dato via libera di recente alla pratica che piace anche a Roccastrada.