Arsenico, Arpat conferma «L’inquinamento è noto»
L’agenzia ricorda che c’è il progetto d’intervento: ora passiamo alle bonifiche Sivieri: «Segnalate le incongruenze fra gli studi di Ambiente e Biondi-Donati»
FOLLONICA. I documenti sull’inquinamento da arsenico nella piana di Scarlino presentati da Roberto Barocci per il Forum ambientalista toscano hanno spinto sia l’Arpat che la Provincia di Grosseto ad alcune precisazioni. L’Agenzia per l’ambiente conferma sia l’inquinamento della falda acquifera sia la mancanza di interventi di bonifica veri e propri, ma ricorda come già dal 2009 sia calendarizzato un progetto unitario.
«Che la falda acquifera della piana di Scarlino sia inquinata è noto da tempo – conferma Arpat – così come la necessità della sua bonifica, come mostrano i dati delle numerose campagne di monitoraggio condotte nella zona dal 2003. Tutto ciò in considerazione del fatto che interventi di bonifica della falda veri e propri non ci sono mai stati, ma sono stati attuati solamente interventi di messa in sicurezza di emergenza nell'ambito dei progetti di bonifica dei suoli. La necessità della realizzazione di un progetto unitario di bonifica della falda acquifera della piana di Scarlino è stata sostenuta dall'Agenzia, tant'é che si è pervenuti all'Accordo di programma, stipulato nel 2009 fra la Regione Toscana, gli enti locali, Arpat, Syndial ed Eni, nel quale fu inserita la previsione di un piano unitario di intervento sulla falda nella zona del Casone, da realizzarsi a cura del Comune di Scarlino ed a spese di Syndial e delle altre aziende».
La proposta di progetto è stata consegnata dalla società individuata dal Comune di Scarlino ed ora è all'esame della Conferenza dei servizi. «E’ indispensabile ora che si passi alla fase vera e propria di bonifica», conclude Arpat. La Provincia invece precisa che è stata lei a «rilevare delle incongruenze tra lo studio di Ambiente e lo studio Biondi-Donati nel 2011 e a chiedere dei chiarimenti – precisa l’assessore Patrizia Sivieri – Renzo Rossi infatti non è un tecnico del Comune di Scarlino ma è il responsabile del Servizio ambiente della Provincia ed è stato proprio il tecnico della Provincia, in conferenza dei servizi, a presentare un parere scritto che di fatto mette in evidenza le stesse incongruenze che la sottoscritta, in qualità di assessore all'ambiente, aveva segnalato nel corso di una intervista. Sarà competenza del Comune di Scarlino, chiedere alla società Ambiente, di chiarire queste incongruenze».