Il Tirreno

Grosseto

Femminicidio

Grosseto, uccise la compagna la sera dell’anniversario: Stefanini condannato a 26 anni

di Pierluigi Sposato

	Silvia Manetti e Nicola Stefanini
Silvia Manetti e Nicola Stefanini

Femmicidio, la donna fu ammazzata con 16 coltellate. Dovrà risarcire i familiari delle vittime intanto con una provvisionale da 900mila euro

24 maggio 2023
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MONTEROTONDO MARITTIMO. La Corte di assise ha condannato a 26 anni Nicola Stefanini, riconosciuto colpevole di femminicidio, per aver ucciso a coltellate la compagna Silvia Manetti, nell’auto, la notte dell’11 agosto 2021, sulla strada di ritorno a casa dopo che la coppia aveva festeggiato al ristorante il terzo anniversario della loro convivenza. I giudici togati (presidente Adolfo Di Zenzo, a latere Laura Previti – nella foto) e popolari hanno riconosciuto la continuazione con gli altri reati per i quali è stato condannato, il porto abusivo del coltello e il danneggiamento dell’auto dei carabinieri. Dovrà risarcire i familiari delle vittime in separata sede, intanto con una provvisionale da 900mila euro.

L’uomo, 50 anni, originario di Saline di Volterra, presente in aula anche oggi 24 maggio, aveva confessato da subito di aver ucciso la donna, 45enne, di Altopascio. Per lui il pm Giampaolo Melchionna aveva sollecitato non l’ergastolo ma comunque «una pena severa»: 24 anni per l’omicidio, più un anno e mezzo di reclusione per il danneggiamento dell’auto di servizio dei carabinieri che quella notte lo stavano portando in caserma, più un anno di arresto e 5mila euro di ammenda per il porto abusivo del coltello. Per la parte civile, l’avvocato Riccardo Gambi che tutela la sorella e la mamma di Silvia aveva insistito sulla condanna, avanzando una richiesta danni da due milioni di euro; l’avvocato Michele Giorgetti che tutela i due figli minorenni della donna (e che già l’anno scorso aveva ottenuto dal giudice un sequestro conservativo pari a 600mila euro, andato a vuoto perché l’imputato non ha beni) aveva chiesto due milioni per ciascuno. Il difensore di Stefanini, l’avvocato Tommaso Galletti, aveva invitato tra l’altro la corte a non infliggere l’ergastolo, a valutare le condizioni psichiatriche del suo assistito insistendo sulla seminfermità, a non riconoscere i futili motivi e a valorizzare adeguatamente la confessione.  

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