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Fiorentina, Beltran amaro dopo il ko di Atene: «Siamo partiti addormentati, al ritorno la ribalteremo»

Un'azione dei Viola
Un'azione dei Viola

Mister Palladino: «Ho visto la squadra delusa ma carica, vogliosa di vincere giovedì prossimo in casa»

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ATENE. Difficoltà nella manovra, irriconoscibili, assenti. I viola perdono ad Atene e adesso la Fiorentina rischia di precipitare di nuovo ina una crisi d’identità. Giovedì 13 marzo la squadra di Palladino dovrà ribaltare il risultato e schiantare il Panathinaikos al Franchi se vuole sperare ancora nell’Europa. Ma il 3-2 rimediato con i greci preoccupa. Perché sancisce ancora una volta prestazioni altalenanti, tendenzialmente in calo. E soprattutto con un calendario di campionato che rischia di diventare infernale. Sì perché agganciarsi all’Europa è una missione ardua e perfino sperare di riottenere l’accesso in Conference potrebbe risultare molto complicato. Senza contare che la panchina di Palladino torna ad arroventarsi. Il tecnico ha sorpreso tutti con un 3-5-1-1 che non ha funzionato. E da settimane le sue scelte sono finite nel mirino, non senza suscitare malumori anche nel club.

Il post-gara

«Siamo partiti addormentati, poi però siamo riusciti a reagire alle difficoltà iniziali. Nel secondo tempo siamo entrati male come spesso ci è capitato quest'anno. Questo risultato ci rammarica, ma non ci arrendiamo: vogliamo fortemente il passaggio del turno», dice a fine gara Lucas Beltran. «Questa competizione europea è troppo importante per noi, per la società e per tutta la nostra gente. Ogni partita europea va approcciata e giocata come se fosse l'ultima. Non dobbiamo mai accontentarci e puntare sempre alla vittoria». Palladino dice di aver «visto la squadra delusa ma carica, sono vogliosi di ribaltare questo risultato» e giura: «Non è finita, c'è il ritorno». Anche se dà una lettura diversa della gara: «Abbiamo fatto un buon primo tempo nonostante l'approccio non sia stato quello che volevamo, poi inspiegabilmente c'è stato questo secondo tempo in cui abbiamo preso il terzo gol - ha aggiunto - Sono dispiaciuto, i ragazzi nello spogliatoio erano i primi a tenerci, a voler far meglio nella ripresa. Ci siamo un po' innervositi perché loro perdevano tempo, siamo stati un po' trascinati dalla partita ma questo non è un alibi o una scusante».

In campionato

Domenica la Fiorentina tornerà a calarsi in clima campionato, con un impegno tra i più ostici: la trasferta di Napoli, in uno stadio Diego Armando Maradona sold out per la quinta volta di fila (inizio ore 15). Oggettivamente, non è il miglior momento per affrontare la squadra di Conte. Il febbraio nero degli azzurri, con i troppi pareggi e la sconfitta di Como, sembra ormai alle spalle. I giocatori stanno assimilando le nuove soluzioni tattiche proposte dal tecnico per sopperire alle assenze, e ammettono di aver solo bisogno di una vittoria per riaccendere gli entusiasmi e ripartire di slancio all’inseguimento dell’Inter. Un successo che cercheranno in ogni modo considerando anche l’impegno teoricamente “facile” della truppa di Inzaghi, di scena sabato a San Siro contro un Monza ormai ai saluti.

L’analisi

Sarà questo il clima che troverà la Fiorentina reduce dalla battaglia (persa) di Atene: se la squadra di Palladino vorrà evitare il ruolo di vittima sacrificale dovrà scendere in campo con l’atteggiamento aggressivo chiesto più volte e in particolar modo questa settimana, in previsione del doppio impegno. È stata proprio la mancanza di “garra” a far perdere la pazienza ai tifosi viola dopo le sconfitte incassate con il Como, al Franchi, e il Verona (nei minuti di recupero). Domenica, la Fiorentina compassata e svagata osservata in queste come in altre occasioni, dovrà cedere il posto alla versione cinica e vincente applaudita a scena aperta dallo stadio proprio contro la capolista Inter, nel match di recupero giocato poche settimane fa. L’ultima vittoria con il Lecce, ossigeno per la classifica, a livello di prestazione è stata interlocutoria: i viola possono far meglio e dovranno dimostrarlo per conquistare il miglior piazzamento e, possibilmente, l’Europa.

Tutto questo al netto delle assenze pesanti che si aggiungeranno alle defezioni consolidate. Mandragora e Zaniolo, squalificati, poi Adli e difficilmente recupereranno Colpani e Folorunsho.

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