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«Orgoglio per la terza semifinale». Per l’Olimpico l’ostacolo Atalanta

di Francesco Gensini
L’esultanza dei calciatori viola dopo il momentaneo pareggio nella sfida contro il Milan
L’esultanza dei calciatori viola dopo il momentaneo pareggio nella sfida contro il Milan

Stasera la prima sfida contro i bergamaschi per l’accesso alla finale di Coppa Italia. Il tecnico Italiano: «Confido nella spinta del pubblico, il nostro dodicesimo uomo»

03 aprile 2024
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FIRENZE. Tre settimane: quelle che vanno da oggi al 24 aprile, dentro cui ci sono andata e ritorno delle semifinali di Coppa Italia più andata e ritorno dei quarti di finale di Conference League. Ergo, sono le tre settimane in cui la Fiorentina si gioca la parte più sostanziosa e consistente della stagione, fermo restando che il ritardo in campionato dalla zona Europa non è impossibile da rimontare, ma ci sono troppe squadre davanti e troppi punti persi per strada per non puntare l’obiettivo tutto o quasi sulle due Coppe. La strada diretta per l’Europa, appunto, oltre che quella che garantisce un trofeo atteso in bacheca da ventitré anni esatti: e tutto comincia stasera. «Intanto – ha detto Vincenzo Italiano parlando al sito del club viola – c’è l’orgoglio, tanto orgoglio, per aver raggiunto la terza semifinale consecutiva in una competizione che fin dal primo giorno abbiamo affrontato col massimo impegno per ottenere il massimo risultato. Il primo anno è stata semifinale, il secondo finale, adesso siamo ancora dentro a un percorso che vogliamo condire con qualcosa di straordinario. Ma per arrivare a fare il bis all’Olimpico, dobbiamo avvicinarci al significato di partita perfetta tra andata e ritorno contro l’Atalanta, sbagliando meno che sia possibile e avendo la concretezza richiesta in attacco». La Fiorentina a questo punto non è certo arrivata per caso, ma solo dopo un doppio cammino differente per lunghezza e difficoltà. E siccome qui interessa la Coppa Italia, nella competizione che l’anno scorso ha visto Biraghi e compagni approdare alla finale dell’Olimpico è stato breve ma intenso, con appena due turni in precedenza ed entrambi così equilibrati da richiedere i calci di rigore per designare la squadra vincitrice. Ovviamente, quella viola, altrimenti non saremmo qui a parlare di semifinali: prima rimontando dallo 0-2 al 2-2 e quindi eliminando con i tiri dal dischetto il Parma, poi buttando fuori il Bologna rivelazione dell’anno sempre con epilogo dagli undici metri. Curiosità: la Fiorentina in queste due occasioni non ha fallito neanche un rigore dei ben nove calciati per estromettere la coppia emiliana, per questo fanno ancora più impressione i cinque penalty sbagliati in questo 2024 tra Serie A e Supercoppa Italiana con ben quattro tiratori diversi (Nico Gonzalez due volte, Bonaventura, Ikoné e Biraghi). Errori che sono costati punti pesanti. Discorso aperto e subito chiuso, dopo aver ricordato che un eventuale rigore lo tirerebbe Nico Gonzalez, che era e rimane il calciatore prescelto se è in campo: tutta l’attenzione va rivolta ai novanta minuti che stasera potrebbero già indirizzare l’esito della qualificazione. Anzi, lo indirizzeranno comunque. Dal risultato del “Franchi” ripartiranno comunque le due formazioni fra tre settimane nel ritorno e quindi un peso ce l’avrà in ogni caso, sebbene non valga più la regola del gol “doppio” segnato in trasferta: ciò non toglie che la Fiorentina a Bergamo ci voglia andare portandosi dietro qualche certezza in più. E c’è un modo soltanto per riuscire nell'intento. «Troviamo – ha aggiunto il tecnico siciliano – un avversario forte, che è in salute e in condizione, che sta bene, e quindi dobbiamo farci trovare pronti. Contro l’Atalanta sono sempre state partite combattute e sarà così anche stavolta: i nerazzurri hanno questa caratteristica nel dna e con loro è già una battaglia solo affrontarli per quello che hanno fatto in questi anni e per quello che continuano a dimostrare. Mi aspetto una semifinale in cui le due squadre daranno il mille per mille, mi auguro di riuscire a commettere meno errori possibile rimanendo attenti e concentrati. Confido sulla spinta del pubblico, il nostro dodicesimo uomo: spero siano in tanti domani sera (stasera, nda) a spingerci verso un grande risultato».

 

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