Firenze

Il bivio viola

Serve un Rapid-issimo ribaltone: la Fiorentina si gioca l’Europa

di Brunella Ciullini
Nico Gonzalez stringe la mano a Commisso al suo arrivo al centro sportivo di Bagno a Ripoli (foto: Acf Fiorentina)
Nico Gonzalez stringe la mano a Commisso al suo arrivo al centro sportivo di Bagno a Ripoli (foto: Acf Fiorentina)

Uscire dalla Conference dopo aver giocato la finale per i viola sarebbe un fallimento

30 agosto 2023
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 FIRENZE. La stagione è appena cominciata ma già la Fiorentina è davanti ad un crocevia. La sfida di domani sera (ore 20) al Franchi contro il Rapid Vienna è di quelle da non fallire assolutamente. E in questo caso non è soltanto un modo di dire. In ballo nel playoff di ritorno di Conference League c’è molto più di un risultato positivo da conquistare: ne va dell’immagine, del prestito, dell’aspetto economico, dell’organizzazione e del prosieguo della stessa stagione.

Uscire dall’Europa già adesso e senza avervi neppure messo mezzo piede dentro avrebbe il sapore del fallimento, dell’ostacolo che si frappone tra il sogno e la sua realizzazione. Oltretutto Vincenzo Italiano e la sua truppa sono stati i finalisti nell’ultima edizione, meno di tre mesi fa i giocatori viola scendevano in campo a Praga per affrontare l’ultimo atto della competizione contro il West Ham, epilogo di una lunga cavalcata iniziata proprio nell’agosto precedente, superando appunto i playoff di Conference contro il Twente (vittoria per 2-1 al Franchi, 0-0 in casa degli olandesi). Come è andata la finalissima di giugno è cosa nota, una sconfitta per 2-1 rimediata al 90’ che ancora brucia fortissimo in tutto l’ambiente, dalla società al tecnico fino ovviamente ai tifosi.

Di qui la voglia, esternata fin dal primo giorno del raduno estivo, di riscatto e rivincita. La voglia di riprovarci una volta subentrati alla squalificata Juventus. La Conference non ha il blasone e gli introiti della Champions e neppure dell’Europa League però offre pur sempre prestigio, visibilità internazionale, fa crescere un club e una squadra, regala esperienza, permette ad un progetto sportivo di lievitare. Insomma, è un’occasione da sfruttare e non fallire. Anche perché nessuno nel clan viola, a partire da Rocco Commisso (ieri sera al PalaWanny a seguire insieme al sindaco Nardella e al presidente del Coni Malagò la sfida delle azzurre della pallavolo con la Francia), ha dimenticato che oltre alla soddisfazione per aver raggiunto una finale europea dopo tantissimi anni, l’aver centrato questo obiettivo ha fruttato circa 20 milioni di euro.

Dunque la Fiorentina dovrà cercare in tutti i modi di ribaltare il ko dell’andata per accedere alla fase a gironi e provare a ripetere l’exploit dell’anno scorso. Il risultato di 1-0 è rimediabile ma occorreranno massima concentrazione e attenzione dietro, inventiva e solidità nel mezzo, incisività e concretezza davanti. Sono i tasti su cui Italiano sta battendo in attesa del fischio d’inizio (dirigerà il serbo Simovic): la rifinitura sarà stamani alle 10,15 con i canonici 15’ aperti ai media. E sempre al Viola Park, prima volta assoluta, ci sarà alle 14 la conferenza del tecnico e di un giocatore. Mentre l’allenatore del Rapid parlerà al Franchi nel tardo pomeriggio. Franchi che per adesso non sta registrando grandissima affluenza: i biglietti acquistati ad ora sono poco più di 15.000 anche se la vendita continuerà per tutta la giornata odierna.

Saranno almeno 1500 i sostenitori del Rapid, cosa che ha portato a riunirsi ieri in prefettura a Firenze il comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica che ha deciso, in considerazione proprio del “considerevole numero di supporter ospiti in arrivo”, di adottare alcuni provvedimenti fra cui il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche e bevande a iniziare da stamani. Nel club austriaco c’è fiducia ma anche la Fiorentina è convinta di poter rimontare e conquistare la qualificazione. Per riuscirci servirà però non subire gol e soprattutto vincere con almeno due di scarto. Ecco perché saranno gli attaccanti gli uomini più attesi e decisivi: ad ora né Nzola, titolare nelle prime due gare ufficiali, né Beltran, in campo dal 1’nell’ultima partita con il Lecce, hanno lasciato il loro timbro. Domani sarà la volta buona? La stagione è appena cominciata, la Fiorentina non può smarrire la strada che porta all’Europa.


 

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