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Fiorentina, marcia inarrestabile: al Franchi suona la settima sinfonia

di Francesca Bandinelli
Fiorentina, marcia inarrestabile: al Franchi suona la settima sinfonia

Il Lecce finisce al tappeto con l’autogol di Gallo: velenoso il cross di Saponara. Senza Jovic, out per febbre, si cambiano gli interpreti, ma non varia il risultato

20 marzo 2023
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FIRENZE. Il cielo è di nuovo viola sopra Firenze. La Fiorentina vola anche in campionato, infila il quarto successo di fila in Serie A (questa è la settima vittoria consecutiva, considerando pure la Conference League, l’ottava nelle ultime 9 partite disputate), e ora pure la corsa verso le zone nobili della classifica non è più un miraggio. La distanza dal settimo posto si è assottigliata sempre di più e finalmente tutti sorridono. È il primo "poker" di vittorie in campionato dell’era Commisso: tanti trionfi uno dietro l’altro non si vedevano a Firenze da vent’anni, un motivo d’orgoglio in più per tutti, anche per il presidente che a fine gara ha voluto ringraziare tutti i suoi uomini, giocatori e tecnico da una parte e dirigenti dall’altra.

Scacciati i fantasmi di un passato nemmeno troppo lontano, quando i gol non arrivavano, la difesa non riusciva ad essere sufficientemente ermetica ed il gioco faticava ad imporsi, adesso è tutta un’altra storia. Ai viola basta un guizzo, arrivato per altro su autorete di Gallo, per piegare il Lecce e chiudere questo ennesimo tour de force da protagonisti assoluti: dopo essersi scrollati di dosso le tossine di una prima parte di stagione complicata, vissuta su un otto volante di risultati, nel 2023 la Fiorentina si è presa il suo scettro. Dal 12 febbraio, dal ko incassato contro la Juventus, la squadra di Italiano non ha più perso: al massimo, ha ceduto un po’ il passo con l’Empoli, rimontando e prendendosi un pareggio quanto mai prezioso, poi ha fatto terra bruciata di tutti gli avversari, big (vedi il Milan) e non. Dopo aver conquistato il passaggio del turno in Conference, approdando ai quarti di finale della competizione, adesso anche la scalata alla classifica di Serie A comincia a farsi sempre più intrigante. La sosta, da questo punto di vista, arriva al momento giusto: si potrà tirare il fiato, fare il pieno d’energia per essere pronti a proseguire questo ciclo vincente alla ripresa, il primo aprile, a San Siro contro l’Inter. Il Lecce, dal canto suo, ha fatto di tutto per non piegarsi, cercando di vendere cara la pelle. Ci hanno provato Strefezza in avvio di gara, quindi Di Francesco, ai primi minuti della ripresa e soprattutto Ceesay quasi sul finire, senza tuttavia impensierire mai Terracciano, attento a non lasciarsi distrarre. Tutto questo non è bastato ai salentini ad evitare il quarto ko di fila, senza riuscire a segnare nemmeno un gol: la strada per uscire dal tunnel è un po’ più in salita, si dovrà fare risultato in ogni modo a Empoli, alla ripresa (dove mancherà Maleh che, ammonito, dovrà scontare un turno di stop) per non rischiare di essere risucchiati nelle zone paludose.

La differenza, in casa viola, ieri, l’ha fatta Saponara, chirurgico con le sue aperture e imprevedibile nei movimenti. È lui, al 18’ a farsi pericoloso con una bordata dalla distanza deviata da Falcone, e un pugno di minuti dopo a dare il "la" all’azione del vantaggio viola. L’ex Milan, con un cross a tagliare in area, innesca il movimento di Gonzalez, ma Gallo, nel tentativo di spazzare via il pallone devia nella propria porta. Il resto, per la Fiorentina, è ordinaria amministrazione, con qualche accelerata di Gonzalez, in netta crescita, a creare i maggiori pericoli per i salentini.

Vince la Fiorentina e lo fa ruotando i suoi interpreti: cinque i cambi decisi da Italiano rispetto alla sfida col Sivas, con Kouame chiamato a prendere in mano le redini dell’attacco per concedere un turno di riposo a Cabral. Jovic, invece, non era nemmeno in panchina: un attacco febbrile lo ha fermato e per lui se ne riparlerà alla ripresa. A dettare i tempi, nel mezzo, ci ha pensato un granitico Amrabat, sempre più "imperatore" del centrocampo, supportato da Mandragora, mentre sulla corsia destra, si è messo in evidenza Dodô. Ritrovata la condizione migliore, potrà essere lui, d’ora in avanti, uno dei motorini di spinta a cui affidarsi, con quegli strappi capaci di lasciare gli avversari seduti sul posto. Chi resterà a Firenze, dopo qualche giorno di relax, potrà fare il pieno d’energia: per i diversi Nazionali, il tour de force è solo all’inizio. Ma, ora, questa Fiorentina non intende fermarsi più.

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