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Italiano: «Sognare non costa nulla». L’obiettivo è restituire orgoglio

di Francesca Bandinelli
Italiano: «Sognare non costa nulla». L’obiettivo è restituire orgoglio

Il tecnico non dà niente per scontato: «Dobbiamo essere concentrati, più maturi». Mandragora fa da garante: «Useremo la nostra ferocia per tornare a vincere»

23 febbraio 2023
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FIRENZE. Vincere per ritrovare il sorriso, per riempire il serbatoio di entusiasmo e, finalmente, provare ad aprire un ciclo di successi che in questa stagione sta diventando peggio di una maledizione. Vincere per «regalare emozioni» a Firenze, spiega Vincenzo Italiano, e soprattutto per provare a cullare un obiettivo importante, compreso quello di arrivare a vincere un trofeo oltre vent’anni dopo l’ultima volta. Per di più in campo internazionale. Il primo a dirlo, senza troppi sussurri, è stato Antonin Barak. Ieri, gli hanno fatto eco Rolando Mandragora e pure il tecnico viola. «Sognare non costa nulla. Ne parliamo spesso: il desiderio è andare il più avanti possibile, regalare soddisfazioni ai nostri tifosi che per ora hanno messo insieme qualche delusione. Però, dico anche che siamo in corsa su tre fronti. E in campionato possiamo recuperare».
I numeri, Italiano, li conosce meglio di chiunque altro: sa perfettamente che, ad oggi, la sua squadra ha dimostrato il volto migliore di sé nelle Coppe più che in Serie A, e proprio per questo rilancia. «In queste competizioni riusciamo a trovare quell’ispirazione che ci consente di fare bene pure davanti. Sta a noi individuare la chiave giusta e riuscire a essere quelli che fanno la differenza sempre, in Italia e in Europa». L’imperativo è lo stesso, «vietato distrarsi. Il nostro approccio non deve cambiare. Si riparte da uno 0-0, sarebbe folle distruggere quanto fatto nei primi 90 minuti di questa doppia sfida. Abbiamo accumulato un vantaggio importante e dobbiamo sfruttarlo: il calcio sa essere imprevedibile, per questo serviranno la stessa attenzione e concentrazione avuta in Portogallo. Dobbiamo essere più maturi». Non un rimbrotto, solo un richiamo all’ordine. Il resto dovrà farlo lui, l’allenatore, mixando la formazione giusta da mandare in campo, centellinando le forze (la Fiorentina è la squadra che, nei cinque maggiori campionati ha giocato più di tutti, 35 partite compresa la gara di oggi) e garantendo a tutti la giusta dose di riposo, per non andare in tilt. «Ci sono ragazzi che non riescono a reggere tre impegni in una settimana, ma tutti sanno dare il proprio contributo. Parlo di Terzic, che ha giocato meno, ma ha fatto bene, o anche di Ranieri. Milenkovic, per esempio, domani (oggi, ndr) non ci sarà, ma sono ottimista di poterlo recuperare in vista del posticipo di lunedì. Nessuno ha messo l’accento, per esempio, sul fatto che venerdì scorso siamo rientrati a Firenze alle 6 del mattino, dopo la trasferta di Braga: eppure, con l’Empoli, siamo stati protagonisti di una gara di grande intensità». Servirà ancora un po’ di tempo per rivedere al top della condizione Castrovilli, prosegue Italiano, «ma quello che conta è che sta crescendo: se torna quello che era prima dell’infortunio sarà un’arma in più, così come Brekalo, un esterno d’attacco con caratteristiche che altri non hanno». In porta, se se la sentirà sotto il profilo morale, dopo il lutto che l’ha colpito, ci sarà Sirigu: «Ci ho parlato, mi piacerebbe vederlo all’opera».
Rolando Mandragora scommette tutto sull’atteggiamento da mettere in campo: «Dovremo usare tutta la nostra “ferocia” e vincere. I risultati sono altalenanti, ma le prestazioni ci sono. Ci sta girando tutto male e l’obiettivo è quello di trovare continuità. I pochi gol? Non può essere solo sfortuna se non segno, ma quello che conta è che le occasioni non mancano. Dobbiamo solo riuscire a concretizzare meglio. I primi ad essere arrabbiati per i risultati siamo noi: stiamo dando il massimo per invertire questo trend, siamo uniti e compatti. Tutti insieme all’allenatore».
Adesso, conta solo vincere e sancire il passaggio del turno, aspettando di conoscere il nome del prossimo avversario - il sorteggio si terrà domani alle 13, a Nyon –, consapevoli che il coefficiente di difficoltà è destinato a crescere, con West Ham e Villarreal ancora in corsa e sempre favorite alla conquista del titolo. 
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