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Sottil: «Non sono più un ragazzo. Voglio crescere con la Fiorentina»

di Francesco Gensini

	Nella foto di Massimo Sestini Riccardo Sottil in azione al Franchi nell’ultima partita di campionato contro l’Hellas Veron
Nella foto di Massimo Sestini Riccardo Sottil in azione al Franchi nell’ultima partita di campionato contro l’Hellas Veron

L’esterno figlio d’arte, 23 anni, è tra le note più liete di questo inizio stagione viola. «Adesso recuperiamo energie, torneremo in campo più carichi per fare bene»

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FIRENZE. Riccardo Sottil è sicuramente una delle note liete di questo inizio stagione viola: per continuità di rendimento, peso specifico nelle azioni offensive (e non solo) della Fiorentina, raggiunta maturità tecnica e atletica che è alla base del cambio di marcia dell’esterno nato a Torino. Consapevole - e perciò motivatissimo - che dipendesse (e dipende) da lui il salto di qualità definitivo verso i livelli più alti, come tutti gli stanno pronosticando fin da quando lo vedevano fare mirabilie nelle giovanili: adesso quel momento è arrivato a sancire una maturità che appunto si evidenzia anche nelle dichiarazioni. Parole e frasi a loro modo concorrono a delineare il ritratto di un calciatore. Genio sì, sregolatezza no: Sottil è pronto a prendere per mano la Fiorentina. Non aspettava altro e non vede l’ora: è per questo che intanto preferisce usare la prima personale plurale che la prima singolare. Non per ego, ma per evidenziare ciò che gli interessa in particolare. «Abbiamo iniziato la stagione molto bene - ha detto Sottil a Radio Sportiva - superando il preliminare di Conference League e disputando grandi partite in campionato - e il mio riferimento va soprattutto a quelle con Napoli e Juventus - in cui però non siamo riusciti a ottenere la vittoria nonostante l’ottimo calcio espresso. Poi, c’è stato un calo, ma il successo di domenica scorsa contro il Verona è un segnale preciso. Un gran segnale. Intanto, ha interrotto il digiuno di vittoria dentro uno stadio pieno e sappiamo quanto sia importante avere il sostegno dei nostri tifosi. Poi, ci siamo goduti quei tre punti che ci fanno respirare e ci danno slancio: la sosta ci consentirà di recuperare energie e di tornare in campo alla ripresa ancora più carichi». Si diceva che Sottil è pronto a prendere per mano la Fiorentina e ad accompagnarla verso altri traguardi importanti: segno inequivocabile di quella maturità che lo stesso esterno di Italiano aveva messo in cima alle proprie ambizioni per marcare una linea netta col recente passato, fatto a volte di discontinuità e di aspettative non corrisposte. «I miei 23 anni dicono che sono sì giovane, ma non più un ragazzo. Voglio dire che sono partito con il piede giusto e questo già mi soddisfa, ma sto pensando solo a migliorarmi e ad affrontare ogni impegno al massimo delle mie possibilità. La stima e l’aiuto di allenatore e compagni, dentro un gruppo in cui c’è sintonia e fiducia, mi stimolano a dare sempre di più». C’è un nodo da sciogliere perché la Fiorentina riesca a riguadagnare posizioni e punti in Italia e in Europa: risolvere il problema del gol che tante volte ha frenato il rendimento della squadra viola. «Ciclicamente è argomento che torna oggetto di discussione. È vero che in certe occasioni non siamo riusciti ad essere concreti, ma sono dinamiche che appartengono al calcio e si trasformano in problema quando i risultati non vengono. Dobbiamo restare sereni, non farci condizionare e sono sicuro che i gol arriveranno presto. E tanti». Spazio agli obiettivi, perché alla fine è per quelli che uno fa qualcosa in qualsiasi attività: di squadra e personali, nel caso di Sottil. «Dopo tanti anni senza Europa - ha concluso - avevamo voglia di tornare nelle Coppe dove la Fiorentina è stata spesso protagonista. Una partita come quella contro il Basaksehir può capitare, ma adesso ne abbiamo altre ed è ancora tutto in gioco: archiviamo Istanbul e ripartiamo, perché vogliamo andare più avanti possibile nella competizione». Uno dei traguardi personali ha invece il colore del cielo. «Esordire in Nazionale maggiore è il sogno che ho da bambino. Sono riuscito intanto a fare tutto il percorso fino all’Under 21 e magari avrei potuto far parte di queste convocazioni se non avessi avuto il mal di schiena di recente. Sono sicuro che ci saranno altre occasioni: la maglia azzurra è sicuramente un mio obiettivo».

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