Il brasiliano Dodô non si nasconde: «Qui per vincere»
Dopo la fuga dall’Ucraina, vuole lasciare il segno nel calcio italiano
In un momento come questo, in cui sperare e sognare risulta un esercizio fondamentale, sentire Dodô è musica per i tifosi viola. «Prometto che darò tutto me stesso per aiutare la Fiorentina a vincere titoli, arrivare in Champions e conquistare la Conference League. Sono molto competitivo e ambizioso, ho già affrontato sfide di Champions (17, ndc) e Europa League (9, ndc) , so quanto sia importante per un club e un giocatore fare le coppe.
La Fiorentina deve arrivare a competere a quei livelli». Il brasiliano, reduce dall’esperienza nello Shakhtar con cui ha vinto 2 campionati, una coppa e una Supercoppa nazionali, ha fatto di tutto per salpare nel nostro calcio e se è vero che le difficoltà non mancano né mancheranno («Sono un po’stanco però sto bene, vengo da 7 mesi senza giocare, comunque sono certo che di partita in partita saprò adattarmi e dare sempre più a questa squadra») , è altrettanto vero che lui non vede l’ora di cominciare. «Anche se ho 23 anni e sono ancora giovane non mi sono mai sottratto alle responsabilità, è una cosa che sto facendo da tempo. Indossare la maglia della Fiorentina sarà una responsabilità ancora più importante – dice ai canali del club – penso al prestigio della società, all’entusiasmo dei tifosi e anche al campionato italiano dove credo mi sarà chiesto di dimostrare ancora di più. Ma ciò non mi preoccupa, anzi, sono molto felice e sono qui per dare il mio contributo».
Pochi giorni con i nuovi compagni e col nuovo allenatore gli sono bastati per capire di aver fatto la scelta giusta. «Per me è stato molto facile dire sì alla Fiorentina e non solo perché qui ho trovato amici come Igor e Cabral. Sognavo da tempo di venire in Italia e appena si è presentata l’opportunità non ci ho pensato due volte. Avevo anche altre opportunità, ma sono convinto che per me, per le mie caratteristiche, il mio stile di gioco, la mia carriera e il livello che desidero raggiungere la Fiorentina sia la scelta migliore». Aspettando l’impatto con la Serie A il brasiliano esterna tutte le sensazioni positive che sta provando. «Da subito mi hanno accolto tutti molto bene, da Biraghi agli altri compagni italiani fino al gruppo degli argentini con Nico in testa. Mi hanno fatto sentire subito uno del gruppo. Scherzo con loro tutti i giorni, ci sentiamo già molto uniti. Italiano? Quando l’ho visto la prima volta mi è sembrato molto arrabbiato – sorride –. Poi allenandomi e parlando con lui mi sono subito reso conto che è un eccellente tecnico».
Insomma, al brasiliano che punta ad approdare nella Seleçao dopo aver giocato in tutte le nazionali giovanili brasiliane sta davvero piacendo tutto, compresi i tifosi. «È stata una grandissima emozione firmare il contratto in mezzo alla gente, quando l’ho raccontato a mia moglie quasi non ci credeva. Neppure io mi aspettavo una cosa del genere, davanti a tutti i tifosi. E subito mi sono detto; darò il massimo per loro e per mostrare il mio calcio. Non mi immaginavo quanto fossero caldi, appassionati, mi hanno sorpreso». Ma Firenze diventerà importante per lui anche per un altro motivo: è qui che nascerà il suo secondo figlio. «Si chiamerà Filippo, in famiglia avevamo scelto questo nome un anno fa, quando ancora non sapevo che sarei venuto a giocare in Italia. Forse è il destino – sorride –. Siamo tutti felici, io, mia moglie e la mia primogenita. Felici perché Filippo nascerà in un luogo ancora più bello».
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