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Dragowski è davvero al capolinea: il portierone viola si avvicina allo Spezia

Francesco Gensini

	 Dragowski: l'estremo difensore polacco pronto a salutare la Fiorentina (Foto Sestini)
 Dragowski: l'estremo difensore polacco pronto a salutare la Fiorentina (Foto Sestini)

Mosse di mercato: c’è da trovare una sistemazione a Pulgar, la sua casella dovrà essere riempita da Dodô

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FIRENZE. Alla fine la spunta lo Spezia per Bartlomiej Dragowski, perché la società ligure è stata più decisa rispetto a Torino e Celta Vigo, che sono (erano) gli altri due club da giorni sulle tracce del portiere polacco, e perché soprattutto ha potuto contare sullo sblocco della trattativa riguardante Provedel. È in via di definizione la cessione del suo numero uno alla Lazio: in un curioso passaggio da "Aquilotti" ad "Aquila", lo Spezia è andato dritto al punto con la proposta che ha convinto la Fiorentina. Quattro milioni di euro è la cifra indicativa sul tavolo, intorno a cui adesso andranno inseriti i vari bonus e poi Dragowski diventerà il nuovo portiere dei bianconeri. Va a risolversi così una situazione di mercato affatto semplice, specie considerando che solo questo poteva essere il finale con Dragowski ormai fuori dai piani di Italiano e dei viola, come la mancata convocazione per il ritiro di Moena aveva ampiamente dimostrato. Ci aveva provato subito l’Espanyol, ma senza mai affondare il colpo e rimanendo ancorato ad una cifra (2,5-3 milioni) mai ritenuta congrua dalla Fiorentina, a sua volta determinata a non scendere troppo sotto i cinque-sei in una valutazione fatta comprendendo l’ultima stagione rimasta sul contratto tra le due parti senza l’accordo per il rinnovo. Quindi, è stata la volta del Torino e sempre dalla Spagna è spuntato il Celta, però rimanendo sempre in superficie. Fino a martedì 26 luglio con lo scatto giusto da parte dello Spezia: "Drago" lascia Firenze dopo sei campionati (con l’intermezzo ad Empoli tra il gennaio e il giugno 2019) e 86 presenze complessive a difesa dei pali della Fiorentina. Se si escludono i rientri alle società di appartenenza dei tre prestiti (Torreira, Odriozola e Piatek) , l’addio a Callejon svincolato al termine del biennale e i vari giovani girati sempre in prestito tra Serie B e Serie C, si tratta della prima partenza "vera" a tutti gli effetti in casa viola. Ne seguiranno e una è curata con particolare attenzione: quella che consentirà di liberare il posto da extracomunitario per Dodô, ragione per cui la cessione dovrà avere identiche caratteristiche in direzione opposta. Non è un mistero che Pulgar sia da tempo il candidato principale proprio perché soddisfa i requisiti necessari, ma per ora né Cska Mosca all’inizio del mercato, né il Corinthians subito dopo e né infine il Flamengo - che ad oggi è l’interlocutore più diretto - sono passati da un piano teorico ad uno pratico: compresa la Sampdoria che sarebbe avanti a tutti se non fosse che Pulgar preferisce una sistemazione all’estero. E l’epilogo sembra essere ancora lontano. Per questo e altri motivi la Fiorentina sta portando avanti in parallelo le trattative che riguardano Terzic e Nastasic, altri due che potrebbero essere utili allo scopo risolvendo insieme anche l’esigenza di dotarsi, da un lato, di un’alternativa a Biraghi con maggiore affidabilità rispetto all’esterno serbo, e dall’altro di un quarto centrale difensivo che ugualmente offra più garanzie rispetto all’ex Schalke 04, lo scorso anno pochissimo impiegato a causa di infortuni assortiti e ripetuti. E proprio in Germania gli uomini di mercato di Commisso stanno guardando alla ricerca di acquirenti sia per Terzic che Nastasic. Poi, rimangono Kouame e Benassi, calciatori non proprio secondari in organico anche se piuttosto ai margini del progetto: per l’ivoriano si potrebbe profilare un ritorno all’Anderlecht dove ha fatto bene e sarebbe riaccolto a braccia aperte, mentre per il centrocampista emiliano è una contesa tra Cremonese e Lecce.

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