Il Tirreno

Firenze

Il personaggio

Sottil: «Voglio fare 10 gol»

Francesca Bandinelli

	Riccardo Sottil con la Fiorentina in 51 partite giocate ha segnato 4 gol, tre in campionato la passata stagione e uno in Coppa Italia
Riccardo Sottil con la Fiorentina in 51 partite giocate ha segnato 4 gol, tre in campionato la passata stagione e uno in Coppa Italia

L’esterno viola: «Migliorare significa Champions o Europa League». Dà un calcio alle critiche e racconta il sogno di conquistare Mancini

4 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Va veloce con le parole così come sul campo, proprio come gli chiede di fare Italiano. Riccardo Sottil guarda dritto negli occhi il suo obiettivo: lo dice senza spocchia, ma l’ambizione di essere finalmente decisivo è tanta. «Non mi piace fissare un target di quello che voglio fare, ma sì: dieci gol almeno mi piacerebbe segnarli. Sì, è una cifra che mi intriga». Il primo a puntare dritto sulle sue qualità è stato il direttore sportivo Daniele Pradè. Lo ha detto nella prima conferenza stampa della nuova stagione viola di aspettarsi tanto da questo ragazzo cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina e lui, adesso, non intende tradire le aspettative. «Lo stimo molto, ha voluto con forza farmi tornare a Firenze. Le sue parole, per me, sono uno stimolo ulteriore. Devo aggiungere un mattoncino in più e crescere, anche se non bisogna dimenticare che a livello di gruppo, la passata stagione, abbiamo fatto tutti molto bene». Già, il collettivo: l’universo Fiorentina ruota tutto attorno a questo concetto. «Vogliamo migliorare e alzare l’asticella, pur consapevoli del fatto che ci sono tante squadre che si sono attrezzate bene e non sarà semplice». È qui che, con grande schiettezza, Sottil sorprende tutti: «Inutile girarci intorno: fare meglio del settimo posto significa andare in Champions o in Europa League». Viva la franchezza. Nessuno, insomma, si tirerà indietro, consapevoli che l’unico errore da non compiere sarà quello «di sentirsi appagati. Ma noi non lo saremo». I rinforzi hanno portato sicuramente esperienza, che poi è quello che serve ad una squadra che si affaccia in campo internazionale dopo un’assenza di sei lunghe stagioni. «Sono arrivati giocatori del calibro di Gollini e Jovic, il primo reduce da un’avventura al Tottenham e l’altro col Real Madrid, club blasonati che in Europa sanno bene come ci si muove. Dovremo partire subito al massimo, sia in Conference che in Serie A». Sorride Sottil, specie quando ripensa al suo percorso sportivo. «Sono arrivato per la prima volta a Firenze a 16 anni, poco più. Ho fatto anche due stagioni con la Primavera ed ho debuttato in Serie A con questa maglia: non ho ancora immaginato il mio esordio in Conference, ma sono felice di farlo con questa società, per me è motivo di grande orgoglio». Si toglie poi, con eleganza e senza polemiche, anche qualche sassolino dalle scarpe, replicando alle critiche ricevute fino a qualche mese fa. «Ho letto qualcosa che non ho condiviso e sono rimasto allibito – spiega -, ma non intendo dare peso a certe parole. È giusto che la critica possa dire la sua, ma ho visto sostenere tesi fuori dal campo che non mi hanno fatto piacere». Quello che conta, adesso, è fare esattamente quello che chiede Vincenzo Italiano. «A fine allenamento, già durante la passata stagione, mi sono fermato spesso a lavorare sulle conclusioni e sui tiri. Ho una missione: essere decisivo e incisivo, servono gol e assist, il resto non conta».

E poi c’è anche il sogno azzurro. Il Ct Mancini lo ha convocato per l’ultimo stage di Coverciano, ma il fastidio alla coscia che lo aveva frenato già a Cagliari è diventato l’ennesima parete da scalare. «È stata un’esperienza bellissima, ma non mi sono potuto allenare col gruppo per via di un infortunio. È stata in quell’occasione che ho parlato con Mancini: è stato lui a dirmi che avrebbe voluto portarmi in Nations League, è stato emozionante. E lavorerò per coronare questo sogno che cullo fin da quando ero un ragazzino, prendermi l’azzurro». Quella alle porte sarà poi la prima stagione in cui affronterà il padre Andrea (ex giocatore viola pure lui) da avversario. «Sento papà ogni giorno, è molto carico per questa nuova avventura alla guida tecnica dell’Udinese. Quest’opportunità se l’è guadagnata sul campo dopo il grande lavoro fatto ad Ascoli. Non sarò il primo ad affrontare il proprio padre, è già successo a Di Francesco per esempio, ma spero di fargli un gol quando ci incontreremo (ride, ndr) ». Sottil ha le idee chiare: è lui l’artefice di se stesso. l © RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia Mondo
La terra trema

Forte scossa di terremoto a Napoli: panico in città, evacuata l’università, altre scosse nel primo pomeriggio

Sani e Belli