Morto nell’esplosione della casa: un sms alla proprietaria nel cuore della notte e quelle parole agli amici
Pierantonio Cianti, trovato morto fra le macerie, avrebbe dovuto lasciare l’abitazione nelle prossime ore
FIRENZE. Un sms inviato nel cuore della notte sembra confermare l’ipotesi del gesto volontario all’indomani dell’esplosione che poco prima dell’alba di lunedì 8 dicembre ha distrutto la casa di Barberino di Mugello dove abitava Pierantonio Cianti, 71 anni, il cui corpo senza vita è stato poi trovato dai vigili del fuoco tra le macerie.
Il messaggio
Sono da poco passate le 3 di notte ma il “Ciantolo”, come lo chiamavano tutti in paese, non sta dormendo. Armeggia col suo telefono cellulare e fa partire un sms diretto alla proprietaria della casa Fanny Fabbri. Le scrive: “Sono una testa di cazzo proprio come tuo nonno”. Meno di un’ora dopo i vicini vengono svegliati dal boato e scoprono che la casa non c’è più. Solo per miracolo non ci saranno altri crolli e altre vittime.
Il testo di quel messaggio è ora nelle mani dei carabinieri del Nucleo investigativo di Firenze che stanno indagando per ricostruire la dinamica di quanto è successo a Barberino e capire se, appunto, si sia trattato di un gesto volontario o di un incidente. Nonostante in paese molti continuino a credere alla seconda possibilità, a questo punto sembra sempre più remota, se non si vuol credere alla singolare coincidenza temporale tra quel messaggio e lo scoppio.
Cosa significherebbe e le parole agli amici
Il riferimento al nonno della proprietaria non sembra casuale. La casa dove viveva Pierantonio Cianti, infatti, era di proprietà del nonno di Fanny prima di essere ereditata dalla nipote, che da qualche tempo stava valutando se andarci a vivere oppure metterla in vendita per comprarne un’altra. Quel che è certo è che Cianti, non sempre puntuale nel pagare l’affitto, avrebbe dovuto andarsene presto, forse già domani. Quella di domenica era una delle ultime notti che avrebbe passato nell’abitazione di via Bolognese e sembra che agli amici avesse confidato di non volersene andare in punta di piedi: «Vogliono che vada via, ma io non la lascio, la casa; piuttosto faccio danni».
Scenario alternativo
Ecco, questa potrebbe essere una spiegazione alternativa al suicidio: un pesante dispetto ai proprietari prima di lasciare la casa. Spiegazione un po’ contorta, evidentemente, ma in parte sorretta dalla testimonianza di chi dice di aver visto nei giorni scorsi il Ciantolo mentre preparava le scatole per traslocare. Il corpo in effetti è stato trovato all’ingresso, mentre la bombola di gas è esplosa in salotto, ma questo potrebbe essere solo l’effetto dello spostamento d’aria seguito all’esplosione.
L’autopsia disposta dalla Procura non potrà essere di grande aiuto nella ricostruzione della dinamica e soprattutto delle motivazioni dell’eventuale gesto volontario. La sostanza in fin dei conti non cambia molto. Il Ciantolo non se la sentiva di ricominciare da capo in un’altra casa, o più probabilmente non aveva i soldi per permettersi un altro affito. E se n’è andato insieme alla casa.
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