Addio ai pini di viale Redi: Firenze cambia uno dei suoi skyline, non senza rimpianti
Erano gli ultimi superstiti di un’epoca e di un paesaggio familiare, rimossi per ragioni di sicurezza e manutenzione urbana. Al loro posto arriveranno nuovi alberi, siepi e un sistema di verde più funzionale. Ma tra i cittadini cresce il senso di perdita per una bellezza quotidiana che non tornerà più
FIRENZE In viale Redi, uno dei principali ingressi di Firenze, è calato il sipario sugli ultimi 15 pini domestici, quegli alberi che per decenni hanno segnato il profilo di questo viale come una piccola foresta urbana. Erano gli ultimi sopravvissuti dopo una lunga serie di abbattimenti, iniziati due estati fa. Un addio che racconta molto più di un semplice cambio di skyline: è la fine di una cartolina affettiva, di un pezzo di memoria cittadina che lentamente svanisce.
Il motivo è concreto e inoppugnabile: i pini erano diventati pericolosi, un rischio per passanti e automobilisti, vittime dell’usura del tempo e dell’asfalto sollevato dalle radici. La riqualificazione in corso, con un investimento che sfiora il milione di euro, punta a trasformare quel tratto di città in uno spazio più sicuro, moderno, ma anche più sostenibile: al posto dei pini arriveranno 28 ginkgo biloba, piante resistenti, adatte a sopportare l’ambiente urbano e i mutamenti atmosferici sempre più estremi.
Si aggiungeranno cespugli e piante a fiore, una nuova siepe lineare che ammorbidisce la strada. Dal punto di vista tecnico, si rifà la rete di drenaggio delle acque, si amplia l’aiuola centrale e si rinnova l’illuminazione pubblica, con l’obiettivo di migliorare funzionalità e sicurezza, senza sacrificare le corsie stradali. I lavori, svolti anche in orario notturno per limitare i disagi, sono il frutto di una pianificazione iniziata nel 2021, che però suscita in molti una vena di nostalgia. Nei social, tra le proteste di alcuni cittadini, si legge un senso di perdita che va oltre il valore paesaggistico.
«Una fotografia che non tornerà più». Viale Redi perde un volto che era parte del suo racconto urbano, e con esso un pezzo della storia che ogni albero custodiva. Il cambiamento è inevitabile, come un segno dei tempi. Firenze si confronta con il difficile equilibrio tra tutela della memoria e salvaguardia della sicurezza. Per ora restano i tronchi tagliati come mozziconi, speriamo di veder presto le fronde verdi dei biloba